Movida-caos a Trastevere Locali, saracinesche giù per evitare le maxi-multe
Il trucco per evitare sanzioni. Folla dappertutto, vicoli inagibili
Venerdì notte una rapina a mano armata attorno a piazza Santa Maria in Trastevere. Un giovane minacciato e derubato del marsupio. L’ultimo atto della movida violenta che nel rione ha ormai preso il sopravvento dalla fine del lockdown. Ragazzi ubriachi, risse fra comitive, giovani importunate. Un’escalation che dall’inizio di giugno sta causando l’avvitamento della vita notturna del rione. Tanto che sabato notte alcuni titolari di localini, piccoli pub e birrerie, hanno deciso da soli di abbassare le saracinesche.
«Prima che lo facciano i vigili urbani e ci venga ordinato di non riaprire per cinque giorni», spiegano alcuni di loro. Come a dire che se di fronte ai vicoli dove, alla faccia delle norme anti-assembramento, non si può nemmeno passare a piedi tanto sono affollati, gli esercenti scelgono il male minore: anticipare i provvedimenti delle autorità e chiudere, rinunciano a una parte di incassi del fine settimana per non perderli del tutto. Una strategia decisa in autonomia per evitare il peggio. Perché a Trastevere l'aria è questa, e le associazioni dei residenti - che da anni denunciano questo stato di cose e assistono adesso impotenti alla degenerazione della movida dopo due mesi e mezzo di pace forzata - sono pronte a dare battaglia prima che sia davvero troppo tardi. E il presidente della Commissione ambiente del I Municipio, Stefano Marin, annuncia «una riunione
con le associazioni di imprenditori e cittadini per discutere del problema: tutti sono genitori e possono offrire risorse e spunti interessanti. La sindaca Raggi potrebbe mettere in campo attività ricreative sane per i giovani e offrire loro una giusta alternativa». Una quindicina
le multe fatte nella notte di sabato dai vigili urbani proprio nel rione, soprattutto fra piazza di San Calisto e via di San Francesco a Ripa, dove piazzette e vicoli sono inagibili, con mascherine quasi inesistenti (se non sistemate solo sul mento, utilissime a proteggere eventualmente il pizzetto, ma inutili contro il coronavirus) e bottiglie e bicchieri di birra-superalcolici sempre in mano. In particolare le sanzioni hanno riguardato commercianti che vendevano alcolici fuori orario e avventori che, sebbene richiamati dai vigili urbani che li avevano esortati più volte a rimanere almeno a un metro fra di loro, ignoravano del tutto le norme sul distanziamento personale e hanno anzi cercato di reagire ai controlli. Tanto che in alcune circostanze sono dovuti intervenire anche polizia e carabinieri. Ora si pensa infatti a presidi fissi, prima che la movida d’inizio estate diventi davvero pericolosa. Solo sabato sono state oltre 700 le persone identificate e i locali ispezionati dalle forze dell’ordine, specialmente a Trastevere, ma anche a San Lorenzo, Ponte Milvio, piazza Bologna. In quest'ultimo caso gli abitanti hanno denunciato l’apertura di alcuni nuovi locali con assembramenti sui marciapiedi e schiamazzi sotto le finestre dei palazzi. Caos anche ai Parioli, con molte auto lasciate in doppia e in tripla fila, e intralcio alla circolazione fuori da ristoranti e locali notturni. Anche qui multe, ma potrebbero non bastare più.
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