«Per il Covid rinviato il 90% degli interventi»
Il professor Marini, presidente dei chirurghi ospedalieri italiani
«A causa del coronavirus, del lockdown e della riconversione di molti reparti in centri Covid, in questi mesi tanti interventi non sono stati eseguiti. Parliamo di una percentuale che si aggira tra il 70 e il 90% della chirurgia elettiva, ovvero programmata». A lanciare l’allarme è Pier Luigi Marini, presidente dell’Acoi (Associazione chirurghi ospedalieri italiani). «E almeno il 50 per cento» degli interventi saltati, precisa il medico, «sono di chirurgia oncologica. Ma non solo: sono stati interrotti anche gli screening per le diagnosi precoci. Ne vedremo gli effetti nei prossimi mesi, perché purtroppo il cancro non va in lockdown».
E adesso non sarà facile ricominciare, né tanto meno recuperare. Anche per la paura che soggetti fragili come i malati oncologici possano essere contagiati. «Bisognerebbe individuare hub e spoke divisi per patologia - conclude il presidente Acoi -. Se aumentassimo l’attività operatoria del 20% recupereremmo gli arretrati in 11 mesi, se aumentassimo del 50% in 4 mesi. Ma non c’è abbastanza personale, servono risorse. Siamo arrabbiati, anche perché in un attimo siamo passati da essere eroi a bersaglio di denunce e aggressioni».
I contagi
Sono stati 14 ieri i contagi da coronavirus nel Lazio: 7 a Roma, 5 nell’hinterland e 2 a Frosinone. Quelli riferibili al focolaio del San Raffaele alla Pisana sono 5, che portano il totale dei positivi a 109 (oltre a 5 decessi). Sono 64 i degenti trasferiti, 79 quelli che restano nella struttura. In settimana si conosceranno gli esiti degli esami sui pazienti dimessi dal primo maggio e verranno effettuati test sierologici e tamponi per la terza volta a malati e operatori. «In tutto - ha chiarito Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità - sono stati effettuati oltre 4 mila test per circoscrivere questo focolaio, si tratta di uno sforzo senza precedenti su un’unica struttura». Cinque poi i casi emersi nel centro Rai di Saxa Rubra: 110 i tamponi effettuati nella postazione di drive test dedicata ai dipendenti al Santa Maria della Pietà (Asl Roma 1). Ufficialmente chiuso invece il cluster di piazza Pecile alla Garbatella: 108 le persone sottoposte a tampone, 18 i casi complessivi (5 la famiglia peruviana, 9 i positivi di sabato e 4 quelli di ieri). In totale sono state trasferite in altre strutture 52 persone, mentre ne restano nello stabile presidiato dalle forze dell’ordine altre 49, tutte negative.
I decessi
Due le persone che sono morte ieri. L’unico decesso riportato nel bollettino regionale fa riferimento a un malato della Asl Roma 1.