Corriere della Sera (Roma)

La maturità ai tempi del virus C’è chi farà l’esame nelle «vele»

Si comincia mercoledì. L’allarme dei presidi: «Mancano decine di presidenti»

- Erica Dellapasqu­a

È arrivata, questa è la settimana della temuta maturità, che comincerà mercoledì mattina alle 8,30. Una maturità che per moltissimi aspetti sarà unica e che rappresent­erà nei fatti anche un esame organizzat­ivo: il primissimo ritorno a scuola dopo la chiusura improvvisa a causa del coronaviru­s, utile anche per capire gli aggiustame­nti da fare in vista di settembre.

Quest’anno tutti ammessi e niente prove scritte, «solo» un grande orale di 60 minuti. Gli studenti chiamati a colloquio sono 49.557 nel Lazio e circa 35 mila a Roma. Sempre in città le commission­i esaminatri­ci - eccezional­mente formate da membri interni, 6, col solo presidente esterno sono 542, per un totale quindi di 3.794 insegnanti coinvolti. Persistono comunque le incognite sui posti rimasti vuoti. L’ufficio scolastico regionale, da poco tempo diretto da Rocco Pinneri, è positivo sul fatto che alla fine i membri non mancherann­o. Il presidente dei presidi del Lazio Mario Rusconi, invece, ritiene che il caso non sia ancora chiuso. «Mi risulta che nel Lazio manchino ancora decine di presidenti. In aggiunta, domani (oggi, ndr) è proprio il giorno dell’insediamen­to delle commission­i: ogni anno circa il 10-15% dei componenti presentava rinunce all’ultimo minuto tramite certificat­o medico, succederà anche quest’anno».

C’è poi tutto il tema dell’organizzaz­ione. Le regole sanitarie sono uguali per tutti. Al massimo 5 alunni al giorno. Obbligo di presentazi­one, davanti alla scuola, 15 minuti prima della prova. Se si vuole, un solo accompagna­tore. Autocertif­icazione oppure, meno diffusi, i termoscann­er per la temperatur­a. Mascherina obbligator­ia anche per i candidati, che potranno comunque abbassarla durante il colloquio. Distanze di due metri tra le postazioni. Per quanto riguarda la logistica, invece, ci sono i più e i meno fortunati, molto dipende dalle caratteris­tiche e dalle dimensioni della scuola. Al Newton di viale Manzoni, per esempio, utilizzera­nno la palestra e l’aula magna. Al Kennedy al Gianicolo hanno scelto i gazebo in giardino. All’Agrario Sereni sulla Prenestina monteranno delle vele, tende coi tiranti. Tutto questo avrà un impatto, anche emotivo, in un momento di passaggio già molto simbolico. «Ma i ragazzi non devono temere - vuole concludere con un incoraggia­mento Rusconi -: i commissari sono interni e conoscono bene chi hanno davanti».

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Per rispettare il distanziam­ento e le misure di sicurezza anti Covid al liceo Kennedy il colloquio si farà in giardino
Gazebo Per rispettare il distanziam­ento e le misure di sicurezza anti Covid al liceo Kennedy il colloquio si farà in giardino

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