Corriere della Sera (Roma)

M5S, in Comune è scontro tra governisti e ultrà

I dissidi tra Grillo e Di Battista si proiettano su Roma. Raggi confida nel mandato bis

- Andrea Arzilli

C’è l’ala dei governisti che auspica un secondo mandato per Raggi anche per dare seguito alla propria esperienza politica. È il filone che collega il Garante, Beppe Grillo, alla sindaca passando da Luigi Di Maio, e trova in Campidogli­o numerose sponde tra i consiglier­i: dal capogruppo Giuliano Pacetti fino all’ex «lombardian­o» Paolo Ferrara, ormai primo tifoso del mandato bis.

Dall’altra parte ci sono gli ultrà grillini che, sull’onda delle esternazio­ni di Alessandro Di Battista, ritengono il limite dei due mandati non derogabile perché «la politica non è una profession­e»: tra questi anche Max Bugani, capo staff di Raggi il cui incarico, a questo punto, sembra più che mai «a tempo».

C’è, però, anche chi accetta di muoversi dai principi delle origini, a patto che ci sia una riflession­e più ampia sui temi, come sostiene Roberta Lombardi. Tra gli ortodossi rientrano per ora cinque-sei consiglier­i tra cui una «schieratis­sima» Agnese Catini (come pure i presidenti del municipio V Giovanni Boccuzzi e del XV Stefano Simonelli), che preferireb­bero la presidente del municipio VII, Monica Lozzi, a un bis di Raggi. In più, c’è lo strano caso del presidente dell’assemblea capitolina, Marcello De Vito: storicamen­te vicino a Lombardi, negli ultimi tempi ha dichiarato di essere d’accordo con un secondo mandato a Raggi, «seppure previa investitur­a della Rete», salvo poi entrare in conflitto con Pacetti, uno dei pretoriani della sindaca, sull’opportunit­à di abbandonar­e lo streaming per riaprire l’Aula al dibattito in presenza.

È accaduto ieri ed è segnale di una maggioranz­a grillina in cerca di nuovi equilibri a causa dello scossone che agita il M5S dal vertice alla base. Il capogruppo pentastell­ato difende l’opportunit­à di proseguire con le sedute da remoto «per tutelare i colleghi con patologie certificat­e, in allattamen­to o che convivono con genitori anziani». Oggi, è probabile che tra i 5S si conterà più di un assente alla prima convocazio­ne fisica dopo il lockdown.

Intanto il caos generato dallo scontro Grillo-Di Battista si proietta su Roma che, ancora una volta, diventa laboratori­o politico del Movimento in vista del secondo mandato di Raggi, un test che pesa anche sul destino di molti big del Parlamento. La sindaca, al momento, glissa sulla propria ricandidat­ura. Ma confida nel via libera forte dell’appoggio di pezzi da novanta come Di Maio, dell’apertura del reggente Vito Crimi e del «rap

La sindaca, Virginia Raggi, e al suo fianco Marcello De Vito, espulso dai 5 Stelle dopo essere stato accusato di corruzione nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma porto speciale», come lo definiscon­o nel suo staff, con il premier Giuseppe Conte. In ogni caso, starebbe lavorando già al piano B, se il nullaosta non dovesse arrivare. Una corsa sostenuta da due liste civiche: una più a sinistra, legata al mondo del volontaria­to, e l’altra che guarda al centro, alle profession­i e ai cattolici.

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Campidogli­o
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