«Veltroni e Fiorello, quanti messaggi dopo l’incidente»
Bobo Craxi dimesso dall’ospedale. «Non so come la poliziotta non mi abbia visto. Ho il naso rotto»
Adesso è a casa. Con il naso fratturato e dolori dappertutto. «Ma sto bene, un po’ acciaccato diciamo, ma in piedi. Sono cose che succedono, anche se sarebbe meglio che non accadessero. Quello che proprio non capisco è come la poliziotta non mi abbia visto. Stavo praticamente fermo in sella al mio motorino, aspettando di immettermi nella mia corsia, quando ho visto arrivare la sua auto. Era contromano, tutta dalla mia parte. Mi sono detto: “Adesso si sposta”, ma non l’ha fatto, incredibile, e mi sono ritrovato per terra senza nemmeno sapere come». Bobo Craxi racconta così l’incidente che lo ha visto coinvolto martedì mattina a piazzale Flaminio. A investirlo un’auto-civetta della polizia con due agenti a bordo, di ritorno in Questura dopo aver effettuato un servizio alla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. Craxi, secondogenito dell’ex premier e leader del Psi Bettino Craxi, ora responsabile esteri del Partito socialista, già sottosegretario di Stato agli Affari esteri con delega ai rapporti con l’Onu nel secondo governo Prodi, è rimasto ricoverato in osservazione per una notte al Santo Spirito.
«Dovrò comunque tornarci, bisogna decidere come affrontare la frattura - spiega ancora -, subito dopo l’incidente non mi capacitavo, e nemmeno ora, di come non mi abbia visto. Ho battuto la faccia contro il parabrezza del motorino, ho perso sangue dal naso e dal labbro. Mi hanno soccorso all’inizio nel bar di fronte, anche l’agente un’ispettrice di 42 anni della Squadra mobile - era sconvolta. Dalla Questura mi hanno telefonato per sincerarsi delle mie condizioni, anche se - come del resto mi hanno spiegato anche loro - lo avrebbero fatto per qualsiasi cittadino».
Sulla dinamica dell’incidente, che si è verificato alle 10.40, indagano ora gli agenti del Gruppo Parioli della polizia municipale. «Non avevo mai avuto incidenti prima di martedì, il motorino lo so guidare abbastanza bene e non mi piace schiacciare sull’acceleratore. Non ho la passione per la velocità. Purtroppo è vero quello che si dice che il pericolo spesso per strada viene dagli altri - commenta di nuovo l’esponente politico comunque è un incidente, non l’ha ovviamente fatto apposta. Ho ricevuto la solidarietà di tanti amici, anche romani, noti e non noti. Mi ha chiamato Walter Veltroni, e poi Fiorello mi ha inviato un video divertente, Antonello Venditti e Francesco De Gregori. Insomma tante testimonianze di persone che mi vogliono bene».
Racconto «Ero fermo in scooter, pensavo: “Ora si sposta”, ma non l’ha fatto»