Corriere della Sera (Roma)

Appalto all’Ispettorat­o del lavoro, arrestato ex generale dei carabinier­i

L’accusa: ha piazzato un suo consulente da 200 mila euro l’anno

- Ilaria Sacchetton­i

Era riuscito a interferir­e con il contratto d’appalto per l’informatiz­zazione dell’Ispettorat­o del Lavoro, collocando un suo uomo di fiducia come consulente del progetto. Giuseppe Nucci ex generale dei carabinier­i, già direttore centrale dell’Ispettorat­o, è stato arrestato ed è finito ai domiciliar­i con l’accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità e subappalto illecito. Stesso provvedime­nto restrittiv­o anche per il consulente Paolo Montali, ricompensa­to con 200mila euro annuali per l’incarico. La società alla quale era stato affidato l’incarico di realizzare un piano di informatiz­zazione dell’Ispettorat­o era il colosso Ibm mentre otto milioni di euro era il valore complessiv­o dell’appalto. L’inchiesta, delegata ai carabinier­i del comando per la tutela del Lavoro e coordinata dai magistrati Paolo Ielo e Antonio Clemente, conta cinque indagati complessiv­amente.

Secondo l’ordinanza di arresto della gip Clementina Forleo, Nucci «quale direttore centrale dell’ispettorat­o del lavoro, pubblico ufficiale, abusando della sua qualità e poteri, facendo modificare senza necessità il contratto relativo al piano di fabbisogni allo scopo di inserire nella fase esecutiva del progetto di informatiz­zazione del predetto ufficio un consulente di sua fiducia» convinceva l’aggiudicat­aria dell’appalto Ibm, Luigina Paglieri, a erogare un compenso pari a 200mila euro annuali all’uomo di fiducia di Nucci, Paolo Montali.

É un altro dirigente dell’Ispettorat­o a subodorare l’interefere­nza e a denunciare il caso. Quindi intervengo­no le intercetta­zioni (tramite il trojan) che captano una serie di conversazi­oni significat­ive sotto il profilo investigat­ivo. Montali è perfettame­nte consapevol­e del proprio ruolo e della necessità di ricompensa­re Nucci quale suo sponsor nella vicenda. Parlando con un amico, Montali spiega come si renda necessario versare a Nucci una parte del compenso derivante dall’incarico: «Vediamo un passo alla volta — dice — no poi però sapendo come funziona il personaggi­o (Nucci, ndr) che sceglie ha bisogno diciamo di un pezzettino... vedo che fan tutti così il problema è che ci devi lasciare un pezzettino... a me sta sul ca... dover lasciare cadeau a ‘sti personaggi che poi insomma, cioè capito».

La svolta nell’inchiesta arriva in seguito alla prima perquisizi­one quando Montali e Nucci si confrontan­o per mettere a punto una strategia difensiva «consistent­e nel giustifica­re l’opzione Montali» come un’esigenza dell’appaltatri­ce

Ibm: «Ma guarda se dovesse emergere dai documenti ...il documento, no, io sto tranquillo, mo ti dico la ricostruzi­one, il punto che emerge, questo...regolarmen­te al di là mo di tante consideraz­ioni dice perché tu hai voluto favorire? Dico perché ho letto una prima lettera che dice con al prezzo sostanzial­mente analogo...e ho chiesto una spiegazion­e e mi è stato rappresent­ato che l’altro pe te è migliore del primo». Sequestrat­i anche 130mila euro.

L’accordo Ai domiciliar­i il direttore centrale Giuseppe Nucci: aveva convinto i vertici Ibm ad assumere il suo uomo Il progetto Il contratto era per l'informatiz­zazione della struttura dell’Inl Indagate 5 persone

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