«Noi, i maturi del coronavirus»
Cominciati gli esami più strani, tra gel e mascherine. Stop in una scuola per un falso allarme
«Noi, i maturi del coronavirus». Sono cominciati ieri gli esami più strani, tra gel e mascherine per adottare tutte le misure possibili al fine di evitare possibili contagi. Ogni commissione esaminerà cinque studenti al giorno (uno ogni ora), è probabile che in alcune scuole la maturità finisca a metà di luglio. Allarme rientrato a Ladispoli: niente prove ieri per il sospetto che un prof fosse positivo, ieri lo ha escluso il test e oggi esami al via.
Una maturità certamente inedita, tra visiere e gazebo, canestri e scuole deserte.
Ieri 35mila studenti romani, 49mila in tutto il Lazio, hanno cominciato il loro maxi-orale che quest’anno, a causa del coronavirus, diventa l’unica grande prova da sostenere prima del voto finale. Hanno ritrovato scuole molto diverse, fatte di percorsi obbligati, banchi distanziati di due metri e volti coperti. Così è stato bello tornare, sì, ma anche un po’ strano.
La macchina organizzativa ha funzionato. Non si segnalano criticità ad eccezione di un caso, poi rientrato, a Ladispoli, allo scientifico Sandro Pertini, dove gli esami sono stati rimandati in attesa dell’esito del tampone di un’insegnante membro di commissione. Stessa scelta anche all’istituto Padre Alberto Guglielmotti di Civitavecchia dove la professoressa insegna: «La docente riteneva di aver contratto il virus mesi fa, perché aveva riconosciuto i sintomi, e dunque ha pensato di fare il tampone alla vigilia della prova», spiega il direttore dell’ufficio scolastico regionale Rocco Pinneri. «Per precauzione, in attesa degli esiti che con ogni probabilità saranno negativi, abbiamo deciso di rimandare tutto». Il tampone è risultato infine negativo quindi, salvo nuovi impedimenti organizzativi come il fatto di non riuscire ad avvisare adeguatamente tutti gli studenti, gli esami cominciano oggi.
Orali senza intoppi invece nelle altre scuole. All’Agrario Sereni sulla Prenestina hanno alla fine montato le tende a forma di vele e adesso sperano che nei prossimi giorni non piova più. Già tutti nei gazebo all’aperto, invece, al Kennedy al Gianicolo: professori e studenti hanno dovuto gestire il temporale improvviso ma senza particolari problemi. Qui i commissari hanno scelto, anziché le mascherine (anche per evitare allergie) delle visiere trasparenti: «Scelta libera ma condivisa» spiega la preside Lidia Cangemi. Professori collegati da casa e apparsi sul pc o sulla lavagna Lim sia al Cavour di via delle Carine sia, lì vicino, all’Istituto alberghiero di via Cavour.
Nostalgia al Caetani. «La scuola semi-vuota: sembra un giorno qualsiasi, non l’esame di maturità». Chi parla è una collaboratrice scolastica che di esami ne ha visti tanti. «Sono qui da dodici anni. Oggi (ieri per chi legge, ndr.) ciò che manca è l’emozione dei ragazzi. Vederli tutti insieme prima dello scritto è una bella sensazione. Questo invece è un’altra cosa». Alle 8,30 del primo giorno degli esami di maturità all’esterno del liceo linguistico di piazza Mazzini manca la tradizionale calca di studenti. Nessuno corre per accaparrarsi l’ultimo banco. Ci sono solo quattro o cinque ragazzi, e qualche genitore. L’ingresso è scaglionato: entra un maturando alla volta
con la mascherina ben indossata, dopo aver igienizzato le mani e aver firmato un’autodichiarazione. Solo un accompagnatore può assistere all’esame. «Abbiamo inviato a tutti i candidati una mail con l’orario preciso del colloquio. Così abbiamo evitato qualsiasi tipo di assembramento», spiega la collaboratrice scolastica.
Si entra dall’ingresso principale e si esce dall’ingresso secondario. Le prove poi si tengono nelle aule più grandi. Un banco ogni due metri per i sei professori della commissione e uno per lo studente, con un plexiglas davanti. «Siamo stati attentissimi alle distanze. Abbiamo iniziato una settimana fa a organizzare il tutto. Se l’obbligo delle distanze resta - conclude la collaboratrice scolastica -, il vero problema sarà a settembre».
Una studentessa, Carlotta, ha appena sostenuto l’esame al liceo Mamiani e corre verso l’uscita per abbracciare amici e genitori. Sono stati 35 mila i ragazzi che hanno affrontato la maturità con le regole del Covid