Polveri sottili giù Anche giugno senza smog
Polveri sottili sempre basse. Task force Arpa Lazio, Iss ed Enea
Sorpresa anche a giugno dai dati dell’Arpa Lazio: lo smog è sempre in calo, forse anche di più rispetto a maggio. Si conferma quindi la tendenza registrata nel lockdown in confronto agli anni scorsi. «Un fenomeno da studiare per il futuro».
Le previsioni fino a sabato confermano quella che è ormai più di una tendenza: lo smog sembra aver abbandonato la Capitale. Un fenomeno legato soprattutto alle basse percentuali di veicoli tuttora in circolazione rispetto a prima del lockdown. E allo stesso periodo dello scorso anno. Come a dire che i timori dei romani di spostarsi in città, ma anche la drastica riduzione di turisti e di conseguenza di torpedoni, nonché di mezzi pesanti adibiti al trasporto materiali per i cantieri, sembrano essere ancora più profondi rispetto al desiderio di un ritorno alla normalità. Lo dimostrano anche le enormi difficoltà in vari settori che complicano il rilancio dell’economia. Almeno per ora. Il rovescio (se non altro positivo) della medaglia è proprio nei risultati dell’ultimo studio dell’Arpa Lazio, dal quale emergono proprio i bassi livelli non solo di polveri sottili, ma anche di azoto e benzene nell’aria della Capitale.
Tanto che l'Agenzia regionale per l'ambiente è impegnata a tutt’oggi nel progetto «Pulvirus» insieme con Enea, Istituto Superiore di Sanità e Sistema nazionale per la protezione ambientale (composto dall’Ispra e dalle Agenzie regionali del sistema nazionale): un progetto che ha proprio lo scopo di non disperdere dati e insegnamenti di un evento che non si era mai verificato in precedenza, ovvero il lockdown.
L’Arpa Lazio è uno degli enti della cabina di regia insieme con gli organismi gemelli di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. Più in generale, secondo il Diparzo, timento stato dell'AmbienteServizio qualità dell’aria e monitoraggio degli agenti fisici, la riduzione media di smog su Roma nel periodo marzomaggio scorsi rispetto agli ultimi quattro anni rilevata dalle stazioni anti-inquinamento interne al Raccordo anulare è stata del 9%. Sempre per il Pm10 però, a marzo e a maggio non c’è stata una diminuzione delle concentrazioni simile a quella di altri agenti inquinanti, mentre le polveri sottili sono decisamente calate ad aprile. Il biossido di azoto è sceso del 43% (47% nella regione), con punte del 65% ad aprile rilevate a Corso Francia.
Anche il benzene è crollato nello stesso periodo, sebbene non nella zona di Civitavecchia. Sulle polveri sottili, esclusi i dati del 29 e 30 mar
quando c’è stato un picco inaspettato di Pm10 causato però dai venti che hanno portato a Roma elementi di origine desertica, così come fra il 13 e il 19 maggio, in uno scenario di complessiva riduzione dell’inquinamento, spiccano tuttavia le medie mensili delle stazioni di Roma - con quella di Castel di Guido, sull’Aurelia - da marzo a maggio confrontate con quelle dei 4 anni precedenti. Risultati per i quali, come viene spiegato dall’Arpa, «sono necessari ulteriori approfondimenti», visto che se ad aprile le medie del 2020 sono inferiori a quelle precedenti (con una curiosità della stazione Arenula che ha un dato uguale a quello dello stesso periodo del 2017), a marzo ci sono invece stazioni che hanno registrato concentrazioni medie più alte (Preneste, Magna Grecia, Castel di Guido, Bufalotta, Cipro, Tiburtina e Arenula).
Il fenomeno si è poi ripetuto a maggio con dati superiori soprattutto alle medie del 2019, tranne che alla stazione Fermi. Sempre dall’Agenzia viene spiegato che bisogna considerare «la dipendenza del particolato dalle variabili meteo, la sua natura di inquinante primario e secondario, nonché i fenomeni di trasporto e risollevamento dello stesso». Concentrazioni che anche nelle prime due settimane di giugno non si sono mai alzate, mantenendo, complice forse anche il maltempo, gli stessi livelli (se non addirittura più bassi) di quelli di maggio.