Omicidio all’Appio Latino, adesso riparte il processo
Nelle due indagini tanti punti in comune sullo spaccio di cocaina
Alla base del delitto, secondo l’accusa, 70mila euro per acquistare marijuana
Stesso metodo, contesto e complici diversi, una conferma del suo profilo delinquenziale. Prima di diventare l’assassino di Luca Sacchi, davanti un pub all’Appio Latino in concorso con Valerio del Grosso e Marcello De Propris , Paolo Pirino aveva già un consolidato curriculum criminale. A lui è dedicato un approfondimento nell’ordinanza di arresto di ieri, dove — assieme a due rapine risalenti già al 2012 — spicca l’episodio del 23 maggio 2019 quando, per non incappare in un posto di blocco, non esitò a investire due finanzieri che si salvarono solo lanciandosi a terra.
Dall’organizzazione «altamente specializzata», fondata su una «frenetica attività di approvvigionamento della cocaina» descritta dalle indagini del Gico, esce rinforzata antattato che l’accusa a suo carico nel processo in corso per il delitto del 24enne personal trainer. Anche quella sera Pirino, con Valerio Del Grosso (estraneo a quest’ultima indagine) stava consegnando droga a domicilio partendo da San Basilio. Era marijuana (15 chili per 70 mila euro, secondo il pm Nadia Plastina, la stessa che lo ha arrestato nuovamente ieri) e non cocaina, ma il modo di agire sembra identico. Conda Giovanni Princi e Anastasiya Kylemnyk, manda sul posto due mediatori.Poi, con un’auto a noleggio per confondere le acque, arriva di persona con la merce. Ingolosito dai soldi, trasforma l’affare in una rapina, nella quale, armato di una mazza da baseball, colpisce Anastasiya per rubarle lo zainetto con i soldi. Poi, Del Grosso esplode un colpo di pistola alla nuca di Sacchi.
«Nonostante la giovanissima età, Pirino (con i fratelli Billocci) dimostra una inclinazione a delinquere e una capacità di gestire il narcotraffico sorprendente», scrive di lui il gip. Il processo per l’omicidio dello scorso 23 ottobre riprende la prossima settimana. Pirino, Del Grosso e De Propris hanno rinnovato la richiesta di rito abbreviato per i reati satellite dell’omicidio e la corte d’Assise, dove sono a processo con rito ordinario, si è riservata la decisione prima di entrare nel vivo. Nella stessa aula Anastasiya Kylemnyk, parte offesa nella rapina, risponde di detenzione e spaccio. Il 22, invece, è attesa la sentenza in abbreviato per Giovanni Princi. La procura chiede 6 anni e 4 mesi.
Il gip, nelle ordinanze eseguite ieri, sottolinea «la frenetica attività di approvvigionamento»
Il pub