Non era la direttrice Giovanna Calenzo
pagina a cura di
Mi riferisce la mia assistita , dottoressa Giovanna Calenzo, dirigente della Casa circondariale di Civitavecchia, che l’articolo “Hashish ai reclusi, il pm: poliziotto a giudizio” (6 maggio 2020), aveva a oggetto l’arresto e il conseguente rinvio a giudizio di un agente di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Civitavecchia, per aver “portato hashish all’interno della struttura”. L’articolo proseguiva affermando che “la vendita della sostanza da parte dell’agente era avvenuta anche nei confronti del (suo) capo”. Sia consentito rilevare che per “capo” potrebbe intendersi la dottoressa Calenzo, nella sua veste di Comandante del reparto di Polizia penitenziaria della casa circondariale de qua (...) Ella sembra tirata in ballo nonostante la sua assoluta estraneità alla vicenda .
avv. Sebastiano Russo Risponde Giulio De Santis: Il capo cui l’agente cedeva droga, secondo l’accusa, non è la direttrice del carcere, dott.ssa Calenzo, dirigente della Casa circondariale di Civitavecchia. La circostanza risultava chiara leggendo la breve notizia.
Caro Conti, segnalo un disservizio che non aiuta a tener pulita la città e contraddice gli appelli del Campidoglio. Permane la chiusura pomeridiana delle cosidette isole ecologiche. Davanti al cancello di quella sita vicino Ponte Mammolo (siamo al quartiere Tiburtino) c’è un accatastamento di macerie lasciate da cittadini certamente incivili, ma forse giustificati dalla incuria dell’Ama. Ma per quale motivo le strutture devono essere chiuse al pomeriggio? Già l’orario è assurdo: chiusura mattutina alle 12. Nemmeno le chiese. Ma tanto per la sindaca i romani sono «zozzoni».