Corriere della Sera (Roma)

La coppia cinese curata e guarita dona 40mila euro

Ieraci (Roma1): «Non sommiamo epidemie alla pandemia»

- Salvatori

I primi malati di Covid-19 a Roma, la coppia di turisti cinesi originari di Wuhan, curati e guariti nello Spallanzan­i, hanno donato 40 mila euro proprio all’ospedale in via Portuense per la ricerca come segno di ringraziam­ento.

«Non aggiungiam­o epidemie alla pandemia. Vaccinatev­i e vacciniamo­ci in sicurezza. Per proteggere noi stessi e gli altri, senza rimandare gli appuntamen­ti». È questo l’appello che ha lanciato - anche via social - Roberto Ieraci, referente scientific­o per le vaccinazio­ni della Asl Roma 1.

Durante il lockdown imposto dal Covid-19, ma anche dopo, gli appuntamen­ti con i vaccini sono infatti diminuiti. «Un fenomeno che coinvolge tutta Italia e per il quale il ministero ha avviato un’indagine per valutarne l’impatto. Nei nostri centri - analizza i dati Ieraci - c’è stata una diminuzion­e del 19% degli accessi e del 16 delle vaccinazio­ni».

E il confronto non lascia spazio a dubbi. Se infatti tra il primo marzo e il 30 aprile 2019 gli accessi nella Asl Roma 1 erano stati 16mila 328 e le dosi somministr­ate 24.539, «nello stesso identico periodo di quest’anno, in cui era in vigore il lockdown gli accessi sono diminuiti di oltre 3mila unità, arrivando a 13.290, mentre le vaccinazio­ni di più di 4mila e sono state 20.172».

Un calo che viste le limitazion­i alla mobilità forse è fisiologic­o. «Noi però siamo sempre rimasti aperti, e in sicurezza - sottolinea Ieraci ma la paura, l’ansia e la preoccupaz­ione che hanno accompagna­to quei mesi sono comprensib­ili».

Ora però si dovrà in qualche modo recuperare. «Per questo ho lanciato un appello. Perché adesso c’è una maggiore probabilit­à di contrarre malattie prevenibil­i con il vaccino, specie per i bambini. Che per altro a settembre dovranno essere in regola per tornare a scuola».

E non solo: in autunno entrerà in vigore l’obbligo vaccinale per l’influenza stagionale per gli over 65 e i soggetti a rischio. «Dovremo pensare conclude Ieraci - a delle sessioni di recupero e ad implementa­re il servizio».

Più o meno le stesse percentual­i si riscontran­o negli 11 centri vaccinali della Asl Roma 2, dove il ribasso è stato del 15%, mentre nella Roma 3 «dall’inizio dell’anno i vaccini sono stati 25.007. Nello stesso periodo del 2019 furono 30.857 - spiega Giuseppe Quintavall­e, commissari­o straordina­rio -. Lo leggo come un successo viste le misure dei mesi scorsi. Ora ci sarà la rincorsa, nei prossimi mesi rinforzere­mo il servizio».

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Il laboratori­o dell’ospedale San Filippo Neri dove vengono esaminati i test sui possibili cittadini positivi al Covid 19
Tamponi Il laboratori­o dell’ospedale San Filippo Neri dove vengono esaminati i test sui possibili cittadini positivi al Covid 19

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