Spiagge libere, segnaletica nel caos
Stabilimenti balneari in crisi, da Ostia a Fregene. I gestori: «Pochi incassi e tante spese in più per le sanificazioni» Pienone sul litorale ma distanziamento «fai da te»: paline scomparse. L’allarme dei vigilanti
Weekend affollato sul litorale e preoccupano le spiagge libere, dove sono scomparse le paline per il distanziamento. L’allarme dei vigilanti. I balneari, da Ostia a Fregene: pochi incassi e tante spese.
Falò con le paline segnaposto, rifiuti messi in sicurezza dai bagnini, sos rinforzi dai vigili. Le folle dei bagnanti iniziano a riempire le spiagge di Roma, ma più aumentano le presenze, maggiore è la difficoltà di contingentare l’assedio. Ad oltre un mese dall’avvio della stagione balneare aperta il 29 maggio ma funestata dal maltempo - si attende nel fine settimana il primo, vero pienone per la costa della
Capitale, dove il problema resta, come in altri settori turistici, quello di evitare resse pericolose.
Una situazione più complessa da gestire sulle spiagge libere, dieci chilometri di sabbia che il Comune ha contrassegnato con paletti colorati a indicare le piazzole a distanza di sicurezza e vigilantes a monitorare gli accessi. La criticità è nel controllo e nella breve vita delle paline. Alla ex Amanusa,
chiamata spiaggia Bianca, c’è chi le ha usate come legna per il fuoco, ma ne erano già finite a decine a terra per mano dei vandali: tra rifiuti abbandonati e vecchie macerie di chioschi, qui si sono contati già due feriti, un ragazzo con un taglio al piede, un altro con una frattura per un dislivello dell’arenile. «Serve pulizia e vigilanza notturna», sottolinea un addetto alla security: gli facciamo notare la vendita di lettini da parte di un ignoto ambulante (per di più all’ombra della pedana che sarebbe dedicata ai disabili), «è autorizzato, almeno così dice lui», la risposta poco rassicurante. A pochi passi c’è il totem dei rifiuti. Tubi di gomma e ferro, resti dei bivacchi accatastati dai bagnini per evitare altri danni ai bagnanti. Ma le palette, tanto utili come distanziometri, mancano anche in altri tratti:
alla ex Spiaggetta, ribattezzata la Grigia, ne avevamo segnalata l’assenza due settimane fa, ancora oggi il compito di ribadire le misure anti-Covid tocca al bagnino.
Anche dai Cancelli di Castelporziano si lancia l’appello: ieri le spiagge libere più amate dai romani erano strapiene, parcheggi interni esauriti già alle 12 e sosta selvaggia sulla via Litoranea. «Ci servono altre paline, la spiaggia si riempie subito», spiega la titolare del quarto chiosco. Il sito comunale Seapass, dove controllare l’affluenza alle spiagge romane, va ancora in tilt. Ieri zero presenze al Bahia, ma c’era una folla a prendere il sole. Sui lidi di Ostia Ponente – mancando ancora molti paletti – i vigilantes a cui il X Municipio ha affidato il compito di contingentare gli ingressi, hanno dovuto «contare» a occhio i bagnanti. Risultato: la spiaggia era «rossa» e quindi piena. A preoccupare i «ragazzi in blu» della security è proprio la sicurezza. «Assembramenti? Li abbiamo segnalati e chiamato i vigili, ma non avevano pattuglie disponibili – spiegano gli steward -. Il Comune ci aveva assicurato l’arrivo dei carabinieri in pensione, ma qui siamo soli e, a volte, ti trovi davanti facce con cui è meglio non discutere, siamo in zona Spada...». Alle spalle dei lidi del lungomare il feudo del clan, a riva metà spiaggia con paletti, metà orfana di piazzole: finito il cantiere del ripascimento che ha riportato 30 metri di sabbia, solo mezzo arenile è coperto dalle croci colorate. Raccolte anche diverse siringhe, raccontano i vigilantes. In questo tratto di arenile ieri pomeriggio anche il salvataggio in extremis di un bambino di 8 anni che stava annegando: l’elimabulanza, a causa dell’intenso traffico di rientro, ha faticano a trovare una piazzola dove atterrare. Preoccupata anche la polizia locale: «Via Litoranea fuori controllo nel weekend e zero rinforzi per Ostia - dicono Raffaele Paciocca e Andrea Venanzoni, delegati Rsu della Cisl Fp -. Autobus bloccati dalla sosta selvaggia e impossibilità di garantire gli interventi. Avevamo sollecitato da tempo alle istituzioni e al Comando la necessità di un coordinamento maggiore dei gruppi per sostenere l’enorme mole di lavoro a Ostia. Se la situazione non cambia, ci rivolgeremo al Prefetto».