Lazio, il tocco del «Mago» Inzaghi: grande carattere
Luis Alberto, quinto gol. Il tecnico espulso ma eguaglia Eriksson
Questa Lazio ha un cuore grande così. Non voleva accettare che finisse tutto, dopo la sconfitta di mercoledì contro l’Atalanta. Ha visto in faccia la fine della corsa, ma la voglia di emozionarsi ancora è stata più forte anche della Fiorentina e del capolavoro di Ribery. La Lazio si è trovata a sette punti dalla Juventus, poi a sei, ed è andata a dormire a -4: tutto ancora in gioco, tutto da decidere. Neanche ieri è stata la squadra che faceva scintille prima del lockdown e neanche quella che ha dominato nella prima mezzora a Bergamo: è una Lazio che - senza mezza squadra - si è aggrappata ai suoi campioni, quello che segna più gol (Immobile) e quello che fa più assist (Luis Alberto), ma che stavolta si è preso la responsabilità di calciare il pallone decisivo alle spalle di Dragowski. Simone Inzaghi, espulso nel finale, è scattato in campo per abbracciare i suoi giocatori: con questa vittoria, ha eguagliato Eriksson a 106 vittorie sulla panchina della Lazio. È nella storia anche lui. »Vittoria di grande carattere», ha detto dopo la gara.
Il pareggio - dopo il brivido per la traversa di Ghezzal - lo aveva segnato Ciro Immobile, che mai in questo campionato era rimasto tre partite senza segnare: a secco contro Bologna e Atalanta, ha trasformato il rigore dell’1-1 con la solita freddezza, che gli ha permesso di riprendere la corsa verso il record di gol in una stagione di Higuain, ora distante otto lunghezze (28 a 36). Le reti complessive con la maglia della Lazio sono diventate 117; Chinaglia è terzo a 122, Signori secondo a 127, dietro Piola a 149. Quarto gol nelle ultime quattro partite contro la Fiorentina: questo vale tanto perché ha riacceso la fiammella. Al resto, ci ha pensato il Mago. E chissà come sarebbe andata con il pubblico: i tifosi non c’erano, ma la società ha cercato in tutti i modi di non far sentire soli i giocatori. Le sagome acquistate - il ricavato sarà donato in beneficenza, alla Croce Rossa -, la scritta «Tu non sarai mai sola» grande come la Tevere, l’inno cantato dai tifosi e trasmesso dagli altoparlanti. Questa è una vittoria di tutti quelli che vogliono difendere questo sogno.
Ciro Immobile, 30 anni, a segno ieri su rigore: per il centravanti il gol n. 28 in campionato