Hotel, crisi nera: in città aperti solo 170 su 1.200
Uno dei settori in maggiore difficoltà. I dati: la scorsa estate era pieno il 90% dei posti
Aerei ridotti ai minimi termini sulle linee intercontinentali e pochi, pochissimi, passeggeri in arrivo dall’Europa: crolla il turismo internazionale nella Capitale ed a subirne l’immediato contraccolpo sono gli alberghi. Dei 1200 hotel che animano la città, sono aperti ora solo 170 ed è occupato appena il 10 per cento delle camere.
Aerei a terra sulle rotte intercontinentali, qualche volo in timida ripresa in Europa: oggi, a Roma, il turismo internazionale è crollato. Dei 1200 hotel che animano la capitale, soltanto 170 sono in attività e per quelli che hanno scelto di riaprire, le stanze occupate sono solo il 10-15% a fronte del 90% nello stesso mese dello scorso anno.
L’ Hotel De Russie ha riaperto il 19 giugno inaugurando, in questa speciale occasione che vuole guardare al futuro, il giardino disegnato dal Valadier (doveva essere una «prova» di quello del Pincio), appena restaurato. L’ Aleph, hotel boutique tra via Veneto e piazza Barberini, ha accolto nuovamente i suoi ospiti giovedì scorso mentre il Rome Cavalieri a Monte Mario riaprirà dopodomani. L’Edendi via Ludovisi, uno degli alberghi della catena Dorchester Collection, ha seguito il percorso delle altre strutture sparse in tutto il mondo, fissando la data del primo settembre così come l’Hassler Villa Medici a Trinità dei Monti. «La maggior parte delle strutture si riaffaccerà sul mercato soltanto nel marzo 2021 — spiega Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma —. Io stesso sono proprietario di alcuni hotel
Via del Babuino
Cena e aperitivo nell’elegante giardino interno dell’hotel de Russie e salterò tutta la stagione estiva oltre che l’autunno-inverno per provare a ripartire nella primavera prossima. Da Stati Uniti e Sud Est asiatico è difficile che vedremo arrivare turisti prima di 6-7 mesi come minimo: ne è prova la prenotazioni delle stanze per gli equipaggi delle linee aeree di questi Paesi che continua a slittare sempre più avanti».
Il personale è tutto in cassa integrazione fino a dicembre ma secondo Roscioli, per turismo e pubblici esercizi, il provvedimento dovrebbe essere prorogato anche nei primi mesi del 2021, come accennato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. «Per tornare al fatturato prefrancesi,
ci vorranno un paio d’anni — aggiunge il presidente di Federalberghi —. A Roma il tasso d’internazionalizzazione è pari al 70% e oggi americani e cinesi, decisivi per il turismo nella capitale, sono quasi scomparsi. Saranno stagioni caratterizzate dalla presenza di italiani e poi di visitatori “confinanti”, come austriaci e svizzeri, magari anche qualche tedesco che raggiungono l’Italia in auto».
Intanto, chi ha scelto di esserci, lo ha fatto al 100%: al Rome Cavalieri sono in funzione tre piscine, campi da tennis, spa e un parco mediterraneo dove rilassarsi in sicurezza e privacy. E per chi ama l’arte è possibile visitare la collezione privata dell’hotel che va dal Tiepolo a Andy Wharol.
All’Aleph, invece, si sta sperimentando un nuovo sistema di virtual meeting con cui l’ospite potrà vedere l’albergo e analizzarne ogni dettaglio prima di prenotare. All’Eden, invece, durante l’estate, si lavorerà «a tante novità e iniziative rivolte anche ai romani che abbiamo coinvolto sin dall’apertura nel 2017 — racconta Luca Virgili, general manager dell’hotel — sono certo che dopo l’estate la situazione migliorerà. Abbiamo già segnali incoraggianti e positivi per i mesi di settembre e ottobre. Tutti i nostri ospiti e amici nel mondo con cui siamo rimasti in contatto in questi mesi, amano l’Italia e non vedono l’ora di tornare. Noi saremo pronti ad accoglierli con la stessa passione di sempre».