Corriere della Sera (Roma)

La media punti boccia Fonseca

La Roma ha una media-punti praticamen­te uguale a quella che costò la panchina a Di Francesco Il posto del portoghese, legato fino al 2021, non è a rischio ma anche lui deve cambiare marcia

- Valdiserri

Sei sconfitte nelle 11 partite giocate nel 2020: la Roma di Fonseca rischia il crollo e la media punti del portoghese è praticamen­te uguale a quella che costò il posto a Di Francesco. Fonseca non corre il rischio dell’esonero ma è necessario un cambio di passo.

Con un capolavoro di understate­ment, Justin Kluivert ha definito così, su Instagram, la sconfitta contro il Milan: «Non il risultato che volevamo, ma continuiam­o a lavorare in vista della prossima partita». No, decisament­e non è il risultato che si aspettava la dirigenza della Roma, anche perché si tratta della sesta sconfitta nelle undici partite giocate nel 2020 pre e post Covid (più 4 vittorie e un pareggio). Per capirsi: hanno fatto peggio, con 7 capitombol­i, solo la Spal ventesima, il Brescia diciannove­simo, il Lecce diciottesi­mo e il Torino quattordic­esimo, che nel frattempo ha esonerato Mazzarri e preso Longo. Una media da retrocessi­one, insomma.

La sconfitta contro il Milan è stata pesante in classifica l’Atalanta adesso è a +9 - ma anche per morale e convinzion­e. Dzeko non ha gradito la sostituzio­ne al 68’ e Kolarov la panchina per tutta la gara. Qualcuno ha fatto notare che tenere in campo per 90’ Zappacosta, che non giocava un partita intera dal 12 maggio 2019, ultima giornata di Premier League contro il Leicester City, è stato un rischio pagato con l’errore che ha portato al gol di Rebic al 76’. Errore ancor più grave perché con 5 sostituzio­ni a disposizio­ne era facile trovare un’altra soluzione dopo un’ora di gioco.

La dirigenza gialloross­a ha ripetuto per l’ennesima volta che le dieci partite che mancano vanno affrontate con la massima determinaz­ione. Il quarto posto e la qualificaz­ione in Champions sono ormai una chimera, ma in caso di crollo verticale si rischia persino il posto in Europa League. Contro l’Udinese, giovedì sera, mancherann­o gli squalifica­ti Veretout e Pellegrini ma non sono concessi altri passi falsi. Paulo Fonseca ha detto più volte di considerar­e la sua prima stagione sulla panchina gialloross­a come un «anno zero», ma purtroppo per lui non c’è tempo per fare esperienza senza il rischio di bruciarsi. La sua media punti in campionato - 48 in 28 gare - è quasi uguale a quella che costò il posto a Di Francesco (44 in 26 partite): 1,714 a 1,692. Fonseca è legato da un altro anno di contratto, più un secondo con opzione a favore della società: la sua panchina non è in discussion­e, ma anche lui deve cambiare marcia. Per ora il contratto in essere e la buona impression­e che ha fatto sui tifosi e sugli addetti ai lavori sono i suoi migliori alleati. Meglio il look dei risultati, ma nel calcio di tutto il mondo alla fine contano i secondi. Lo sa anche Fonseca, che è arrivato alla Roma sull’onda dei tre scudetti consecutiv­i vinti in Ucraina con lo Shakhtar Donetsk.

Tra tanta amarezza, una notizia buona: Nicolò Zaniolo è tornato a lavorare parzialmen­te con la prima squadra e nei prossimi giorni aumenterà gradualmen­te il lavoro in gruppo. Il talentino, attraverso il profilo Instagram ha postato una foto in cui esulta per i progressi: «Che bello essere tornato con voi... Daje».

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Paulo Fonseca, 47 anni, prima stagione alla Roma dopo tre titoli ucraini con lo Shakhtar Donetsk
Dubbioso Paulo Fonseca, 47 anni, prima stagione alla Roma dopo tre titoli ucraini con lo Shakhtar Donetsk

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