I GIORNI DEL COVID-FASE 3 Movida e troppi assembramenti I vigili: pronti con nuove chiusure
Funziona il transennamento a tempo di piazze e scalinate. Ma non sarà pugno duro
All’occorrenza chiudere strade, piazze e scalinate in funzione anti-Covid diventerà una consuetudine. È questa l’indicazione per le forze dell’ordine dopo che già sabato notte i vigili urbani hanno adottato questo sistema per allontanare comitive di giovani che nelle zone della movida creavanoi assembramenti.
Un metodo che ha avuto successo a piazza Bologna, piazza Trilussa, largo degli Osci (a San Lorenzo) e sulla Scalea del Tamburino, sempre a Trastevere, ma che verrà utilizzato anche nelle prossime notti. Il piano di intervento, in accordo con quanto disposto dalla Prefettura, non è comunque quello di utilizzare il pugno duro, visto che la riapertura dei locali notturni implica evidentemente la presenza di giovani clienti fuori e dentro gli esercizi commerciali. Ecco quindi che, come è già accaduto nell’ultimo fine settimana, i controlli anti-Covid rappresentano l’impegno principale per le pattuglie che tuttavia si occupano anche di vendita abusiva di alcolici, anche fuori orario, rispetto di quelli di chiusura di pub e bar, come delle infrazioni al codice della strada. Come a dire che il contrasto alle violazioni in tema di coronavirus è entrato a far parte dell’elenco di disposizioni per le forze dell’ordine. E ci resterà a lungo. Già dalle prossime notti, anche prima di sabato e domenica d’inizio luglio, i vigili urbani circoleranno con rotoli di nastro pronti a transennare intere zone.
Chiusure a tempo, anche solo per pochi minuti, dopo aver fatto allontanare i ragazzi spiegando loro che si tratta di una misura di sicurezza anticontagio. Una volta tornata la calma, proprio come è successo sabato scorso, allora il nastro sarà tolto per consentire alla gente di frequentare di nuovo quegli stessi luoghi, facendo maggiore attenzione al distanziamento e all’utilizzo delle mascherine di protezione, fino a ieri veri e propri optional, specialmente per i giovanissimi. «Non possiamo prendere le persone e costringerle a mettersi le protezioni sul volto», viene spiegato dagli addetti ai lavori, che invece auspicano ancora una volta maggiore senso di responsabilità da parte di chi frequenta le zone della movida.
Ogni volta la decisione di chiudere luoghi considerati a rischio potrebbe essere presa di concerto anche con le altre forze dell’ordine per evitare che ci siano reazioni scomposte da parte di qualche gruppo di avventori. Situazioni di tensione che potrebbero essere anche peggiori a notte fonda, quando è più alta la probabilità di imbattersi in persone ubriache. Non è escluso che nelle prossime settimane in Prefettura si riunisca un altro Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, mentre si attende dal Comune qualche indicazione dopo le richieste scritte dai presidenti di alcuni municipi che hanno segnalato più volte l’escalation della movida selvaggia, con risse, schiamazzi, molestie ai residenti. Un fronte aperto dalla mini sindaca del II Francesca Del Bello sul caos a piazza Bologna.
L’auspicio
«Ma non possiamo costringere a mettere le mascherine, serve più responsabilità di tutti»