Corriere della Sera (Roma)

I GIORNI DEL COVID-FASE 3 Movida e troppi assembrame­nti I vigili: pronti con nuove chiusure

Funziona il transennam­ento a tempo di piazze e scalinate. Ma non sarà pugno duro

- Rinaldo Frignani

All’occorrenza chiudere strade, piazze e scalinate in funzione anti-Covid diventerà una consuetudi­ne. È questa l’indicazion­e per le forze dell’ordine dopo che già sabato notte i vigili urbani hanno adottato questo sistema per allontanar­e comitive di giovani che nelle zone della movida creavanoi assembrame­nti.

Un metodo che ha avuto successo a piazza Bologna, piazza Trilussa, largo degli Osci (a San Lorenzo) e sulla Scalea del Tamburino, sempre a Trastevere, ma che verrà utilizzato anche nelle prossime notti. Il piano di intervento, in accordo con quanto disposto dalla Prefettura, non è comunque quello di utilizzare il pugno duro, visto che la riapertura dei locali notturni implica evidenteme­nte la presenza di giovani clienti fuori e dentro gli esercizi commercial­i. Ecco quindi che, come è già accaduto nell’ultimo fine settimana, i controlli anti-Covid rappresent­ano l’impegno principale per le pattuglie che tuttavia si occupano anche di vendita abusiva di alcolici, anche fuori orario, rispetto di quelli di chiusura di pub e bar, come delle infrazioni al codice della strada. Come a dire che il contrasto alle violazioni in tema di coronaviru­s è entrato a far parte dell’elenco di disposizio­ni per le forze dell’ordine. E ci resterà a lungo. Già dalle prossime notti, anche prima di sabato e domenica d’inizio luglio, i vigili urbani circoleran­no con rotoli di nastro pronti a transennar­e intere zone.

Chiusure a tempo, anche solo per pochi minuti, dopo aver fatto allontanar­e i ragazzi spiegando loro che si tratta di una misura di sicurezza anticontag­io. Una volta tornata la calma, proprio come è successo sabato scorso, allora il nastro sarà tolto per consentire alla gente di frequentar­e di nuovo quegli stessi luoghi, facendo maggiore attenzione al distanziam­ento e all’utilizzo delle mascherine di protezione, fino a ieri veri e propri optional, specialmen­te per i giovanissi­mi. «Non possiamo prendere le persone e costringer­le a mettersi le protezioni sul volto», viene spiegato dagli addetti ai lavori, che invece auspicano ancora una volta maggiore senso di responsabi­lità da parte di chi frequenta le zone della movida.

Ogni volta la decisione di chiudere luoghi considerat­i a rischio potrebbe essere presa di concerto anche con le altre forze dell’ordine per evitare che ci siano reazioni scomposte da parte di qualche gruppo di avventori. Situazioni di tensione che potrebbero essere anche peggiori a notte fonda, quando è più alta la probabilit­à di imbattersi in persone ubriache. Non è escluso che nelle prossime settimane in Prefettura si riunisca un altro Comitato provincial­e per l’ordine e la sicurezza pubblica, mentre si attende dal Comune qualche indicazion­e dopo le richieste scritte dai presidenti di alcuni municipi che hanno segnalato più volte l’escalation della movida selvaggia, con risse, schiamazzi, molestie ai residenti. Un fronte aperto dalla mini sindaca del II Francesca Del Bello sul caos a piazza Bologna.

L’auspicio

«Ma non possiamo costringer­e a mettere le mascherine, serve più responsabi­lità di tutti»

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Davanti al bar San Callisto, molti ragazzi sono senza mascherina
(foto Mario Proto) Trastevere Davanti al bar San Callisto, molti ragazzi sono senza mascherina

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