Via il campo rom, la Regione spinge
Cinquecentociquanta persone, soprattutto bambini, stipate in un fazzoletto di terra avvelenato dalla mancanza di fogne, dai roghi tossici e dagli sversamenti illegali. Roma ha la sua terra dei fuochi.
Solo che la chiama «Villaggio della solidarietà di Castel Romano». Per anni sono piovute denunce sul degrado (esponenziale) dell’area finché l’ultima — un servizio andato in onda a Le Iene con la guida di un (inviperito) residente della zona — sembra aver fatto centro. Immagini di roghi tossici e carcasse di auto in fiamme hanno fatto il giro del paese.
Fratelli d’Italia ha preso l’iniziativa e assieme all’assessore alla sanità Alessio D’Amato ha inviato una lettera al Comune che, a questo punto, rischia di mettere in imbarazzo la sindaca Virginia Raggi. In seguito a una ricognizione, una volta documentata la situazione, la Regione Lazio ha chiesto infatti al Comune «di intervenire con urgenza per eseguire lo sgombero e, ove questo non sia possibile per il particolare momento storico, di effettuare una bonifica ambientale entro e non oltre i prossimi sette giorni per riqualificare l’ambiente, e ripristinare condizioni igienico sanitarie accettabili a tutela della salute degli abitanti del Villaggio». La lettera, a firma Flori Degrassi (direttrice dell’azienda sanitaria locale di competenza, la Roma 2), è stata trasmessa il 24 giugno scorso, dunque i sette giorni sono in scadenza. Improbabile che la Raggi riesca a rimediare in poche ore a un degrado stratificato negli anni. Sgomberare cinquecentocinquanta persone appare poi complicato. E allora cosa accadrà al «Villaggio della solidarietà di Castel Romano»? Risponde Roberta Angelilli dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia: «La Regione ha predisposto un’ordinanza contingibile che permette di intervenire autonomamente per ripristinare le condizioni di sicurezza e salute della zona». Una bonifica regionale appare dunque la soluzione più probabile. La Regione Lazio, aggiunge la Angelilli, agisce in virtù di una doppia competenza: da un lato l’emergenza che si prospetta a Castel Romano è di carattere sanitario e dall’altro l’area insiste su una riserva naturale che dunque interpella la Regione.