Mercati e negozi, ricetta anti-crisi
I mercati rionali al lavoro anche la sera possono stimolare l’economia. Rigidi controlli per i tavolini all’aperto Intervista con l’assessore Cafarotti: orari più lunghi ed esercizi Covid-free per il rilancio
La ricetta anticrisi del Campidoglio prevede più tavolini all’aperto per bar e ristoranti (più 50% in Centro, 70% in periferia), orari più lunghi per i mercati rionali e negozi con il bollino Covid-free grazie ad un bando che ne certifica la sicurezza. «Per dare nuova linfa all’economia è necessario estendere l’offerta, ma gli esercenti devono essere lungimiranti e vedersi proiettati in una realtà diversa», dice l’assessore Carlo Cafarotti.
Dai tavolini ai mercati, al rilancio del commercio, settore che ha subito i danni più pesanti dalla pandemia. Fra le delibere, oggi al voto in Assemblea capitolina la delibera per l’approvazione sull’ampliamento degli spazi all’aperto per bar e ristoranti, e ordinanze come quella sugli orari più lunghi nei mercati. Sono alcune delle misure per la ripresa di Carlo Cafarotti, assessore comunale allo Sviluppo economico.
Mercati aperti fino a mezzanotte, un po’ come a Barcellona. Basterà per il rilancio?
«Per dare nuova vita e nuova linfa ai mercati era necessario innanzitutto estendere l’orario, far sì che vivano molte più ore al giorno. Adesso hanno la facoltà di scegliere fra le 22 e le 24, però ci deve essere la lungimiranza degli esercenti che devono vedersi proiettati verso una realtà diversa».
E se aprisse un solo banco la notte? Come si fa ad attirare i clienti?
«Devono essere aperti almeno la metà dei banchi, salvo situazioni straordinarie per cui basta il 25%. Però deve essere chiaro che ci deve essere più vita, anche con iniziative culturali».
Alcuni mercati, però, sono in pessime condizioni strutturali.
«Noi abbiamo stanziato quasi 20 milioni per fare i lavori in quelli rionali. E abbiamo dovuto addirittura adeguare perfino gli impianti anti incendio. Era disdicevole che gli immobili fossero in questo stato, ma non abbiamo la bacchetta magica, né centinaia di milioni da destinare a questo scopo. Sarà un lavoro progressivo».
A quasi due mesi dalla riapertura di bar e ristoranti la delibera per l’ampliamento dei tavolini dovrebbe essere approvata oggi. Quali gli emendamenti più spinosi?
«La discussione degli emendamenti ha tre aspetti principali: la durata del provvedimento, la quantità percentuale di estensione e l’osservazione sui criteri da rispettare per il posizionamento dei tavoli».
Partiamo dalla durata.
«Al momento la proposta è fino al 31 dicembre 2020. Alcuni tendono ad estenderla anche all’anno prossimo, al 31 dicembre 2021, ma tecnicamente è un tempo inammissibile. Comunque dipenderà dalla formulazione dei termini».
E la distanza di cinque metri dai monumenti?
Sempre «A mio con avviso facoltà deve e decisione restare. degli enti di tutela come sovrintendenza e soprintendenza».
L’ampliamento al 50% in centro ed al 70% in periferia?
«Mi limiterò ad esprimere un parere tecnico. Sono proporzioni ancora ammissibili, anche se non è banale come ampliamento».
Resta il nodo dei controlli. Cosa direte ai vigili urbani?
«I controlli saranno moto attenti, sia in fase di istruttoria, sia in pratica. I luoghi oggetto di ampliamento dovran
Per i lavori abbiamo speso 20 milioni e rifatto anche l’anticendio
Controlli rigidi sui dehors sia in fase di istruttoria, sia in pratica
no essere vigilati e guai se qualcuno sostenesse che i controlli vanno lasciati liberi. Noi diremo ai vigili urbani di esaminare sempre che l’ampliamento corrisponda alla richiesta».
Altre idee per la ripresa economica?
«Per il turismo questa settimana esce il bando per la certificazione di sicurezza sanitaria anche per i negozi. Perché vorremmo rappresentare ai turisti stranieri che Roma è sicura: abbiamo ideato un bollino e faremo anche una campagna marketing. Per i negozi locali stiamo in fase di aggiudicazione della piattaforma “E-commerce” legata al consumo di prossimità. Il Covid ha avuto l’effetto di promuovere vendite on line, la nostra scelta è quella di sposare un canale di vendita».
I saldi no stop hanno stimolato gli acquisti?
«A geometrie variabili: alcuni commercianti sono favorevoli altri meno: è il primo contesto Covid che viviamo, non si possono fare paragoni».