Tre nuovi casi in città, indice RT in calo
Due decessi nella regione. L’assessore D’Amato è fiducioso sui dati L’Ordine degli avvocati fa fare i test sierologici a piazza Cavour
L’andamento dei casi di positività al coronavirus nel Lazio si conferma collegato a cluster familiari già noti e al rientro in Italia da altri paesi. «Per quanto riguarda la valutazione settimanale del ministero della Salute - ha auspicato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato - ci attendiamo un valore Rt in calo». L’indice infatti per due settimane consecutive aveva superato quota 1 a causa dei due cluster, ormai chiusi, dell’Irccs San Raffaele Pisana e di piazza Pecile alla Garbatella.
I contagi
Sono nove i nuovi malati di Covid-19 registrati ieri nella regione. Per un totale attuale di positivi di 832. Mentre dall’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, i pazienti sono stati 8.119. Tre dei nuovi contagi si sono verificati a Roma città. Nella Asl Roma 1 è stato rilevato il caso di una donna tornata da Londra, dove è residente, che è risultata positiva al test sierologico. La sua positività ha fatto quindi scattare subito le procedure del contact tracing internazionale. Nella Asl Roma 2 a risultare affetta dal coronavirus è stata invece una donna di nazionalità bengalese, appartenente a un cluster familiare già noto. E ancora: nella Asl
Roma 6, dove ci sono quattro nuovi casi, aumenta di altre due positività il focolaio familiare già emerso nei giorni passati di Anzio e Ardea. Nelle altre province infine, altri due casi che provengono da Latina. Dove è stato notificato anche uno dei due decessi (che in tutto sono ora 839): si tratta di una donna di 90 anni che era già ricoverata all’ospedale
Goretti. Continua il trend in discesa delle Terapie intensive occupate: nel bollettino regionale il dato parla di appena 12 pazienti che necessitano di supporto respiratorio.
Lo screening La campagna della Regione: confermato il tasso del 2,3% di circolazione del virus
Test sierologici
Prosegue l’indagine epidemiologica attraverso i test di sieroprevalenza su tutti gli operatori sanitari e le forze dell’ordine: si conferma al 2,3% la percentuale di circolazione del virus nel Lazio e l’individuazione di quasi 300 asintomatici. A oggi, poi, tra sierologici e tamponi è stata superata complessivamente la soglia del mezzo milione di esami. Al Sant’Andrea, al San
Giovanni e al Policlinico di Tor Vergata attivi e aperti al pubblico (al prezzo fissato dalla tariffa regionale) i laboratori per gli esami sierologici. Partito ieri infine il progetto che fino al 17 luglio testerà avvocati e praticanti iscritti all’Ordine di Roma.