Corriere della Sera (Roma)

La squadra top di sempre con 68 punti in 29 partite

- Massimo Perrone

La miglior Lazio di tutti i tempi insegue la Juventus e il sogno del terzo scudetto. Il primo lo conquistò proprio dopo 29 giornate, nel 197374, battendo 1-0 il Foggia col rigore di Chinaglia: aveva 42 punti, con 18 successi, 6 pareggi e 5 ko, adesso sarebbero 60 perché una vittoria ne vale 3. Il secondo lo vinse con la clamorosa rimonta del 1999-2000: al 29° turno, dopo un 1-0 sul Perugia (tap-in di Lombardo), era a quota 59, a -3 dalla solita Juventus. Oggi ha 68 punti: tanti di più, quindi, rispetto a quei due storici campionati e a tutte le altre stagioni disputate in serie A.

Inzaghi meglio di Maestrelli e di Eriksson? Detto così sembra blasfemo: gli altri hanno vinto uno scudetto, lui no. Per il Maestro si trattò dell’unico trofeo in 5 stagioni; lo svedese ne vinse 7 contro i 3 di Simone, che martedì a Torino l’ha però sorpassato quanto a successi complessiv­i, 107 contro 106 fra campionato e coppe.

Il vantaggio di Inzaghi rispetto agli anni 70 può essere considerat­o fisiologic­o. In quel periodo un pareggio non era da buttare, valeva mezza vittoria. La Lazio nel 1973-74 arrivò davanti a tutti ma perse 3 volte su 4 fra Milasibili­tà no e Torino, strappando uno 0-0 ai rossoneri solo grazie a un Pulici da 10 in pagella. Da metà anni 90 la vittoria vale 3 punti, un pari è una mezza sconfitta. Inzaghi, col suo atteggiame­nto in panchina e in tribuna, con le sue urla e il suo dito puntato alla Chinaglia che è già diventato un cult, l’ha capito benissimo. Con questi 68 punti dopo 29 partite è a +8 sul 1973-74; a +9 su 1972-73, 1999-2000 e 200001; a +11 sul 2016/17 e a +14 sul 2017/18, in quelle che sono state finora le sue due migliori stagioni. Con un record finale, i 72 punti del 2017/18 (come quelli, ma con 4 partite in meno, del ‘99/2000), che sembra destinato a crollare.

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