Covid, ieri trentuno contagi D’Amato: e l’età si abbassa
L’assessore D’Amato: «L’età si abbassa, in isolamento chi viene da zone ad alta incidenza»
Trentuno nuovi contagi da coronavirus, ieri, nel Lazio. Un dato triplicato, in netta ri- salita. Era infatti dal 22 maggio che non si registravano così tanti infettati. C’è anche un neonato tra gli ultimi ricoverati per Covid-19. La Regione Lazio chiede di non abbassare la guardia: «I contagi aumentano perché molti non rispettano le regole ammonisce il presidente Nicola Zingaretti - Atteggiamenti spavaldi e irresponsabili mettono a rischio la sicurezza degli altri. Si rischia di tornare indietro e di bruciare i sacrifici fatti».
È stato come fare un salto indietro nel tempo di quasi due mesi. Era il 22 maggio infatti quando nel Lazio si registravano 31 nuovi casi di positività. Gli stessi di ieri. Da allora il numero dei contagi non era mai così alto. «Rispettare le regole. Atteggiamenti spavaldi e irresponsabili mettono a rischio la sicurezza degli altri. Il virus è ancora in circolazione - è l’appello del presidente della Regione, Nicola Zingaretti -. Bisogna continuare a usare la mascherina, mantenere la distanza di sicurezza e igienizzare mani e ambiente. Rischiamo di tornare indietro e bruciare tutti i sacrifici fatti in questi mesi». E non solo: «Registriamo un abbassamento dell’età dei contagiati - prosegue l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato -. Chi arriva da zone ad alta incidenza di circolazione del virus deve essere posto in isolamento per evitare che le regole extra Schengen vengano aggirate con gli scali intermedi».
Il virus è in circolazione e abbassare la guardia è sbagliato: bisogna indossare la mascherina e lavare le mani
I contagi
Poco meno della metà dei casi registrati ieri riguardano Roma città: 14 in tutto nella Capitale. Dieci sono emersi grazie a screening pre-ricovero ospedaliero. Come è accaduto al San Camillo e al Columbus
(nella Asl Rm 1), al Policlinico Umberto I e a Civitavecchia. Nella Rm 2, 5 casi sono riferiti ad un unico link familiare già noto mentre il sesto è un bambino, nipote di un paziente deceduto dell’Irccs San Raffale Pisana. Dei 6 malati della Asl Rm 3, 2 sono dipendenti del World food program rientrati dalla Somalia, mentre un altro era stato a Brescia per motivi sanitari. Nella Asl 4, 4 contagi e 1 decesso (un uomo di 74 anni di Capena). Rintracciato cluster familiare a Zagarolo, possibile caso indice dei due fratellini di Montecompatri. La relativa indagine epidemiologica ha confermato che tutti i partecipanti alla cena di fine anno al club Le palme sono negativi.
Nella Asl Roma 6 ancora un caso di un bengalese di ritordel no da Dacca e quello di un bambino di un mese di Ciampino ricoverato al Bambino Gesù di Palidoro.
Due poi i casi a Frosinone, anche una donna rientrata dal Perù.
Rischiamo di tornare indietro e bruciare tutti i sacrifici che abbiamo fatto in questi mesi Nicola Zingaretti
Allarme al Portuense
È ancora da confermare con l’esito del tampone, ma sembrerebbe che un’infermiera di una clinica di riabilitazione
Portuense sia risultata positiva all’esame sierologico. Se il test molecolare dovesse confermare che l’operatrice ha contratto il virus, la Capitale potrebbe trovarsi a dover gestire un altro cluster.