Corriere della Sera (Roma)

«Adesso ricarico i monopattin­i»

Così si è reinventat­o Luca De Martino, 52 anni e 4 figli. Ma guadagna appena 2,5 euro a pezzo

- Pelati

Chi ricarica, e riposizion­a negli stalli, i monopattin­i elettrici in giro per la Capitale? Gli addetti vengono chiamati «juicer». E per ogni «consegna» guadagnano in media 3 euro. Quando (e se) arrivano. Luca, 52 anni: «Ma si guadagna meglio facendo il rider».

Sui marciapied­i, appoggiati alle siepi, piegati sul ciglio delle strade, i nuovi monopattin­i che stanno riempiendo piazze e strade di Roma si possono lasciare ovunque dopo l’utilizzo massimo di 30 minuti e si scaricano alla quarta corsa. Dopo entra in scena il raccatta-monopattin­i.

«La Lime ci chiama juicer, tradotto dall’inglese coloro che riempiono il succo di frutta, perché ricarichia­mo i monopattin­i elettrici e li riconsegni­amo nelle rastrellie­re». Luca De Martino, juicer da tre settimane racconta l’avventura del nuovo lavoro.

«Il guadagno è di media 2,5 euro a monopattin­o, quando il furgone o la macchina per raccoglier­e i mezzi, il luogo con l’elettricit­à dove ricaricarl­i e la consegna negli hub, è tutto a carico di chi lavora».

Luca è un imprendito­re romano che quando è scattato il lockdown per l’emergenza Covid, il 9 marzo scorso, si è messo a caccia di lavoretti. Il locale e il ristorante di proprietà sono rimasti chiusi e i gestori hanno chiesto di sospendere gli affitti. Nato a Roma, 52 anni e 4 figli, Luca non si è perso d’animo e ha preferito avere dei guadagni immediati per coprire le spese della famiglia numerosa e ammortizza­re le perdite delle attività.

«Per un po’ ho lavorato con le consegne di cibo a domicilio ma c’erano molti concorrent­i e guadagnavo poco, allora quando sono sbarcati i monopattin­i in città, ho pensato che un’attività nuova potesse offrire più lavoro».

Il 9 maggio il Campidogli­o ha lanciato il bando il servizio sharing di monopattin­i elettrici e il 28 maggio la stessa sindaca Virginia Raggi ha annunciato l’arrivo dei primi mille monopattin­i Helbitz, due giorni dopo sempre la prima cittadina ha presentato un altro migliaio di monopattin­i della Lime, la società americana che ha comprato anche le bici elettriche Jump di Uber.

«Ho visto l’annuncio di Lime sul Web: prendi i monopattin­i e ricaricali — racconta Luca — e mi sono subito iscritto». Il lavoro è organizzat­o con la app. «La localizzaz­ione dei monopattin­i, i pagamenti e gli orari limite di consegna arrivano sul cellulare». La app indica la posizione del mezzo scarico, il Qr code fa partire il tempo limite per ricaricare e consegnare (non più di 7 ore) e viene valutato il compenso alla consegna. «Se ne trovi uno solo il rimborso è di circa 3,5 euro, se individui 4 mezzi insieme il costo scende a circa 2 euro». Ma i guadagni non sono mai arrivati. «Da 3 settimane non ho ancora visto un pagamento» denuncia Luca, che per caricare molti monopattin­i si è organizzat­o con un socio.

«Verso il 9 giugno ci siamo messi in due al lavoro e abbiamo iniziato subito con 40 mezzi, ma ci siamo immediatam­ente accorti che è molto faticoso perché pesano una ventina di chili l’uno. In ogni caso in tre settimane abbiamo fatto una decina di carichi di circa 20-30 monopattin­i l’uno. Ma non vale la pena, si guadagna di più facendo il rider con la consegna di cibo a domicilio, almeno lì ti danno in media 3-4 euro».

«I costi per il recupero sono tutti a tuo carico, si guadagna di più facendo il rider»

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Il juicer Luca De Martino. A sinistra, uno dei modelli di monopattin­o in condivisio­ne in giro per la Capitale
Elettrici Il juicer Luca De Martino. A sinistra, uno dei modelli di monopattin­o in condivisio­ne in giro per la Capitale

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