L’assessore Orneli e l’addio a Nikki
Nicoletta Guelfi aveva 49 anni. In un commovente messaggio il dolore del marito
«Con te se ne va la parte migliore di noi due»: l’assessore regionale Paolo Orneli ha annunciato la morte dell’amata moglie in un commovente, e delicato, messaggio veicolato via social. Nicoletta Guelfi, per tutti Nikki, aveva 49 anni. E da 5 lottava contro una terribile malattia. Mamma della piccola Melania, Nikki era amata e conosciuta da tutti per il suo impegno nel sociale. Aveva raccontato la sua malattia in un libro autobiografico. Migliaia i messaggi di cordoglio.
Ha fondato lo sportello Fai di Ostia per combattere l’usura. Ha creato l’associazione «Punto D» per contrastare la violenza di genere, per aiutare altre donne. Instancabile, determinata e dolce Nicoletta Guelfi, Nikki per tutti, attivista sempre in prima fila per i diritti civili, si è spenta dopo una lunga malattia che non ha mai smesso di combattere. A dare la notizia del suo addio è stato il marito amatissimo, Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio, già presidente del Municipio lidense. Intenso e commovente il suo post su Facebook, atto d’amore come altri che le aveva già dedicato in questi anni difficili: «Alla fine, hai smesso di soffrire e sei andata via in una sera d’estate, alla vigilia di quel viaggio che tanto desideravamo fare, non te ne sei neanche accorta – scrive Orneli -. Il tuo cuore ha ceduto e ti sei addormentata così, senza parole né lacrime. Non ti dirò bugie: non ero pronto per questo momento, avevamo ancora troppe cose da dirci e da vivere insieme. Con te se ne va la parte migliore di noi due. Forse avrei dovuto essere più forte, più paziente, più capace di aiutarti e amarti come meritavi. Ora non posso più farlo amore mio. Posso solo dirti che mi prenderò cura di nostra figlia con tutto me stesso, portandoti sempre con me e raccontandole la donna straordinaria che sei stata e che un male infame ci ha portato via. Ciao Nikki, mia bellissima ragazza e compagna di vita». Una vita la loro spesa insieme per difendere gli ultimi e per trasmettere i valori più puri all’amata figlioletta Melania: aveva solo 49 anni Nikki e la sua malattia l’aveva raccontata, senza pudori e con delicatezza, in un libro autobiografico, «La zampata della tigre», scritto insieme alla giornalista Valeria Scafetta. Un altro atto di incredibile generosità per dare coraggio a chi, come lei, si batteva contro un male oscuro.
La notizia della scomparsa di Nicoletta ha lasciato un vuoto incolmabile anche a Ostia, un territorio che amava e che aveva arricchito con le sue battaglie, con il suo senso civico, la sua forza. «Caparbia e femminista, non guerriera ma donna. Continueremo il nostro lavoro nel suo nome», le parole di Manuela Campitelli, Stefania Galimberti e di tutte le donne di «Punto D». «La sua forza che non prevedeva resa, ma solide collaborazioni, le ha fatto combattere una lotta a testa alta contro una malattia odiosa che oggi le impedisce di continuare il suo impegno», le parole di lutto del Pd laziale. Un «pilastro della comunità», il cordoglio dei dem del X Municipio. «Nonostante da cinque anni lottasse contro un tumore, “la tigre”, come lo chiamava lei, non ha mai perso la sua solarità, la sua positività, la sua caparbietà e la sua voglia di combattere per rendere questo mondo un posto migliore per le future generazioni - il ricordo commosso dei compagni di Nicoletta -. Fiera e orgogliosa di essere compagna, femminista e antifascista, ha dedicato la sua vita alle battaglie per le politiche di genere e per la legalità, in particolare contro l’usura e la criminalità organizzata nel nostro territorio».
Sempre in prima fila per i diritti civili, ha lottato cinque anni contro la malattia