Decimata dagli infortuni la Lazio si scopre fragile
Gioielli acciaccati Una volta indistruttibili, ora i biancocelesti pieni di giocatori ko
C’era una volta la Lazio degli indistruttibili. Un modello di resistenza, di tenuta atletica, di preparazione fisica. Si diceva che Inzaghi aveva sì molti meriti nell’esplosione della squadra e i calciatori erano in effetti fortissimi, ma che il vero segreto (sottovalutato) dei risultati biancocelesti riguardava proprio il numero ridotto degli infortuni. Un privilegio che permetteva all’allenatore di schierare sempre, o quasi, i migliori calciatori, e senza dover attingere ai rincalzi la Lazio riusciva perfino a tenere testa alla Juve. Così fino al 29 febbraio. Poi, la sosta.
La Lazio che è tornata in campo a giugno è un’altra cosa, diversa e addirittura opposta rispetto alla precedente, almeno sul piano fisico: 11 assenze per infortunio (13 considerando anche le squalifiche) tra gli 11 titolari nelle 4 partite post Covid, appena 2 in meno rispetto alle 13 (18 con le squalifiche) di tutte le 26 giornate pre Covid. I guai sono cominciati già durante il lockdown Leiva si è dovuto operare al ginocchio (Lulic era fuori causa da gennaio). Il brasiliano è tornato in campo contro il Milan per tamponare una falla, ma fatica a stare in piedi. Poi l’inattività prolungata di Strakosha, che ha recuperato in tempo per la ripresa del campionato, e una raffica inimmaginabile di guai: Luiz Felipe (c’è una possibilità
L’attaccante argentino Joaquin Correa, 25 anni, a sinistra, con il centrocampista Sergej Milinkovic-Savic, 25, entrambi infortunati che venga convocato per la trasferta di domani a Lecce), Marusic (se va bene rientra fra 15 giorni), Cataldi. Si sono fermati anche i ragazzini, prima Adekanye e poi Raul Moro, e c’è chi ha giocato in condizioni davvero precarie. Come Correa, criticato per la pessima partita disputata contro il Milan. La sua prestazione, più che dal ruolo di prima punta (ha rimpiazzato gli squalificati Immobile e Caicedo),
è stata però condizionata dai problemi fisici. «Se ci fosse stato almeno uno dei due attaccanti, il Tucu non sarebbe sceso in campo», le parole con cui Inzaghi lo ha ringraziato e scagionato. Ma perché la nuova Lazio è così diversa dalla vecchia? Se gli infortuni si ripetono, e solo pochi sono di natura traumatica, è normale che si rifletta sul lavoro atletico. Il preparatore è lo stesso di sempre, Fabio Ripert,
e gode di grande stima nell’ambiente. Inzaghi e il suo staff stanno studiando la situazione, mentre stamane cercheranno di capire chi è in grado di andare a Lecce. C’è il rischio che la stagione di Correa sia finita con il Milan, è da verificare anche l’entità del problema di Milinkovic-Savic. E poi Cataldi e Leiva: ci sarà almeno un regista domani?
Correa
Bilancio