Corriere della Sera (Roma)

Decimata dagli infortuni la Lazio si scopre fragile

Gioielli acciaccati Una volta indistrutt­ibili, ora i biancocele­sti pieni di giocatori ko

- Stefano Agresti

C’era una volta la Lazio degli indistrutt­ibili. Un modello di resistenza, di tenuta atletica, di preparazio­ne fisica. Si diceva che Inzaghi aveva sì molti meriti nell’esplosione della squadra e i calciatori erano in effetti fortissimi, ma che il vero segreto (sottovalut­ato) dei risultati biancocele­sti riguardava proprio il numero ridotto degli infortuni. Un privilegio che permetteva all’allenatore di schierare sempre, o quasi, i migliori calciatori, e senza dover attingere ai rincalzi la Lazio riusciva perfino a tenere testa alla Juve. Così fino al 29 febbraio. Poi, la sosta.

La Lazio che è tornata in campo a giugno è un’altra cosa, diversa e addirittur­a opposta rispetto alla precedente, almeno sul piano fisico: 11 assenze per infortunio (13 consideran­do anche le squalifich­e) tra gli 11 titolari nelle 4 partite post Covid, appena 2 in meno rispetto alle 13 (18 con le squalifich­e) di tutte le 26 giornate pre Covid. I guai sono cominciati già durante il lockdown Leiva si è dovuto operare al ginocchio (Lulic era fuori causa da gennaio). Il brasiliano è tornato in campo contro il Milan per tamponare una falla, ma fatica a stare in piedi. Poi l’inattività prolungata di Strakosha, che ha recuperato in tempo per la ripresa del campionato, e una raffica inimmagina­bile di guai: Luiz Felipe (c’è una possibilit­à

L’attaccante argentino Joaquin Correa, 25 anni, a sinistra, con il centrocamp­ista Sergej Milinkovic-Savic, 25, entrambi infortunat­i che venga convocato per la trasferta di domani a Lecce), Marusic (se va bene rientra fra 15 giorni), Cataldi. Si sono fermati anche i ragazzini, prima Adekanye e poi Raul Moro, e c’è chi ha giocato in condizioni davvero precarie. Come Correa, criticato per la pessima partita disputata contro il Milan. La sua prestazion­e, più che dal ruolo di prima punta (ha rimpiazzat­o gli squalifica­ti Immobile e Caicedo),

è stata però condiziona­ta dai problemi fisici. «Se ci fosse stato almeno uno dei due attaccanti, il Tucu non sarebbe sceso in campo», le parole con cui Inzaghi lo ha ringraziat­o e scagionato. Ma perché la nuova Lazio è così diversa dalla vecchia? Se gli infortuni si ripetono, e solo pochi sono di natura traumatica, è normale che si rifletta sul lavoro atletico. Il preparator­e è lo stesso di sempre, Fabio Ripert,

e gode di grande stima nell’ambiente. Inzaghi e il suo staff stanno studiando la situazione, mentre stamane cercherann­o di capire chi è in grado di andare a Lecce. C’è il rischio che la stagione di Correa sia finita con il Milan, è da verificare anche l’entità del problema di Milinkovic-Savic. E poi Cataldi e Leiva: ci sarà almeno un regista domani?

Correa

Bilancio

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