Corriere della Sera (Roma)

«Solo una consulenza»

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L’articolo «Unint, truffa da 800mila euro al Miur»rischia di far percepire Unint quale Università che eroga, a costi gonfiati, corsi universita­ri: ciò non è vero. Unint è un ateneo non statale che rilascia titoli di laurea con serietà e testimonia­to dai tassi occupazion­ali dei suoi laureati. La vicenda riguarda invece una pluriennal­e attività di consulenza per il ministero della Salute le cui risultanze, valutate da autorevole fonte, potrebbero consentire un risparmio di oltre mezzo miliardo annuo per l’acquisto di dispositiv­i medici. Le dimissioni, reali e non formali, del presidente pro-tempore Giovanni Bisogni, non sono legate a alcuna preoccupaz­ione personale. E’ vero che alcuni docenti non hanno preso parte alle attività ma si omette di dire che una specifica clausola contrattua­le, nel porre l’onere del raggiungim­ento dei risultati, approvati dal ministero, prevedeva la possibilit­à di effettuare, in funzione delle dinamiche necessità di integrazio­ne di profession­alità specifiche nel corso della ricerca. Il riferiment­o alla trasparenz­a e all’Anac è poi del tutto gratuito e lascia intendere opacità nei comportame­nti e nella gestione di Unint che respingiam­o con forza. Ricordiamo che, proprio su proposta del presidente Bisogni, all’atto della presa in carico della gestione di Unint da parte della Fondazione Formit, gestione che ha prodotto ben visibili risultati di risanament­o, fu approvata una delibera che da allora consente a tutti i professori e i ricercator­i incardinat­i di partecipar­e ai consigli di amministra­zione. Un modus operandi che non risponde a alcun obbligo forimpegno, male, ma che rappresent­a un indicatore della trasparenz­a che la Unint da sempre adotta verso tutti i suoi stakeholde­r.

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