Il testimone: «Anastasiya disse ok poi le bastonate e la morte di Luca»
In aula parla Munoz. «Loro due e Princi sembravano loschi»
«Stavo dentro il pub, quando ho sentito uno sparo. Mi sono avvicinato alla finestra e ho visto Giovanni Princi che mi diceva di uscire, perché era stato colpito Luca. Quando sono andato in strada Princi era agitato, camminava e parlava al telefono. Anastasiya invece urlava, disperata». Sono i fotogrammi tragici della sera dell’omicidio di Luca Sacchi, 24 anni - avvenuto all’Appio Latino il 23 ottobre del 2019 raccontati in aula dal fratello Federico, 19 anni. Attimi drammatici ripercorsi nel processo sull’uccisione del personal trainer in una testimonianza sofferta, dove Federico - accompagnato dai genitori, assistiti dall’avvocato Armida Decina - si è anche soffermato sul legame con il fratello: «Per me era soprattutto un esempio. Era lui ad allenarmi», ha detto il giovane parlando davanti ai killer di Luca, Valerio De Grosso, 21 anni, e Paolo Pirino, 22, accusati di omicidio volontario.
In aula anche Anastasiya, in camicetta gialla e pantaloni neri, nella duplice veste d’imputata per aver trattato l’acquisto di 15 chili di hashish e parte civile per l’aggressione subita dai killer del fidanzato intenzionati a rubarle lo zainetto con dentro i 70 mila euro necessari a chiudere l’affare. Federico, fisico meno possente di quello di Luca, ha riferito della confusione esplosa dopo gli spari: «All’inizio non ho capito nulla. Stavo al pub, aspettando Luca e Anastasiya per presentare loro la mia ragazza». Pm e avvocati si sono concentrati anche su quanto accaduto dopo, in ospedale: «Princi è venuto a vedere come stava Luca. D’un tratto è andato via dicendo che doveva spostare l’auto di Anastasiya, perché parcheggiata male». Inevitabile anche un approfondimento sul rapporto tra il fratello e la 26enne ucraina: «Dopo la tragedia Anastasiya si è allontanata da noi. I motivi del distacco? Non so la spiegazione. Durante gli ultimi mesi tra lei e Luca c’era stata qualche divergenza. Mio fratello l’aveva rimproverata per averla sorpresa a fumare una canna. Princi, invece, si era avvicinato molto a Luca prima della tragedia. Anche tra Giovanni e Anastasiya i rapporti erano sempre migliori», ha ricordato il ragazzo, scosso dalla deposizione.
Dopo Federico, è stata la volta di Domenico Costanzo Marino Munoz, amico di Sac
chi, il solo testimone oculare dell’omicidio. Tuttavia Munoz non ha aggiunto particolari nuovi rispetto alle indagini: «Io, Luca e Giovanni comunicavamo su una chat segreta. Così abbiamo preso appuntamento quella sera. Ricordo di aver provato la sensazione che Giovanni, Luca e Anastasiya tramassero cose losche. Giovanni era sospettoso e Anastasiya si è allontanata, per tornare però subito, lanciando a Luca un cenno d’assenso e aggiungendo “tutto ok”. Un attimo dopo è stata colpita due volte con il bastone, Luca l’ha difesa e Del Grosso ha sparato».
L’udienza Ieri in tribunale è stato ascoltato anche Federico, 19 anni, fratello della vittima