Immobile, gol dimezzati Sta perdendo anche l’eurosfida a Lewandowski
Tutto è ancora raggiungibile, ma tutto è diventato terribilmente lontano. Quando il campionato è ripartito, Immobile non aveva solo l’obiettivo dello scudetto: pensava anche alla classifica dei cannonieri, alla Scarpa d’oro, al record di reti in serie A detenuto dall’Higuain napoletano. Ma nel nuovo calcio si è fermata la Lazio e si è fermato il suo goleador (le due questioni sono certamente collegate). Prima della sosta, Ciro segnava più di un gol a partita: 27 in 26 giornate. Dalla ripresa, ha realizzato due gol in 5 turni (lui in realtà ha disputato 4 incontri, con il Milan era in tribuna per squalifica e da lì si faceva sentire anche all’indirizzo dell’arbitro). Il centravanti ha perso smalto: un’unica rete su azione, contro il Torino, e tante opportunità gettate al vento. «Non sono più io», ha rilevato.
Immobile è deluso, anche se non ha intenzione di mollare: si applica, lavora, si allena. Non riesce a spiegarsi l’involuzione, continua a credere di poter trasformare la stagione in qualcosa di trionfale anche per se stesso, benché avverta la fatica. Deve respingere l’assalto di Ronaldo (lo juventino ha segnato in tutte e cinque le partite e ora è staccato appena di tre lunghezze, 29 a 26); raggiungere Lewandowski primatista nella classifica della Scarpa d’oro con 33 gol e 66 punti; arrampicarsi fino alle 36 reti di Higuain (dovrebbe segnare 7 volte nelle ultime 7 giornate). Serve una nuova partenza per la Lazio e per Immobile. Domani arriva il Sassuolo, un’occasione da non fallire. Forse l’ultima.