Corriere della Sera (Roma)

Irriducibi­li Lazio, 44 Daspo

Nell’indagine i legami con Piscitelli. La sindaca: via dalla sede

- V. Costantini

Arriva il Daspo per gli Irriducibi­li Lazio, i sodali di «Diabolik» arrestati nel 2019 nell’operazione anti-droga «Grande raccordo criminale». E arriva anche l’avviso di sfratto da parte del Campidogli­o: la sindaca Virginia Raggi chiederà alla proprietà, cioè all’Inail, di liberare l’immobile di via Amulio 47, al Quadraro, occupato abusivamen­te dagli ultrà biancocele­sti.

Sono 44 le misure di prevenzion­e adottate dal questore Carmine Esposito nei confronti di altrettant­i membri della banda (già in carcere) che, secondo le indagini, era guidata proprio da Fabrizio Piscitelli, indiscusso capo degli ultrà della Curva nord, ucciso su una panchina del Parco degli Acquedotti, all’Appio, il 7 agosto dello scorso anno. Il provvedime­nto, da poco introdotto, è definito «fuori contesto», ovvero vieta l’accesso allo stadio a soggetti che si siano resi responsabi­li di reati gravi, compiuti anche al di fuori dell’ambito sportivo. Il Daspo, scattato dopo gli accertamen­ti svolti dagli agenti della Divisione polizia anticrimin­e diretta da Angela Altamura, ha destinatar­i di età compresa tra i 24 e i 60 anni e varia da uno a 5 anni.

Tifosi violenti sugli spalti e narcos che inondavano di cocaina e hashish le strade della Capitale: «La devo dà a tutta Roma», prometteva a un complice Piscitelli prima di essere ucciso. Era lui che, nell’organizzaz­ione, gestiva anche il «ramo» recupero crediti con il suo gruppo di picchiator­i, mentre al suo braccio destro, il broker Fabrizio Fabietti, spettava il compito di coordinare pusher e rifornimen­ti dalla base della sua Tor Bella Monaca. Due mondi a lungo separati e poi uniti in un’alleanza criminale, ricostruit­a dopo l’omicidio di «Diabolik» dalle indagini del Gico della Finanza e della Dda, che si era conquistat­a le principali piazze di spaccio di Roma a suon di pestaggi, da San Basilio alla Borghesian­a, fino a Frascati e a Ostia. È qui che Piscitelli aveva usato tutto il suo prestigio per fare da «garante», insieme a Salvatore Casamonica, alla pax mafiosa tra il clan degli Spada e il gruppo emergente di Marco Esposito, detto Barboncino. Il tutto deciso nel 2017, in un pranzo a Grottaferr­ata. Nessuno osava opporsi all’associazio­ne creata da «Diabolik»: se qualcuno non pagava i debiti entrava in azione il gruppo dei pugili albanesi, gli uomini del super-boss Michele Senese detto «‘o pazzo’» e gli stessi Irriducibi­li.

Tra i trafficant­i colpiti dal

Daspo ci sono anche Ettore Abramo, detto «Pluto», e Aniello Marotta, esponenti di spicco tra gli ultrà della Lazio: per loro la misura preventiva è stata prolungata alla durata massima di 10 anni con obbligo di firma. I due, a margine della finale di Coppa Italia Lazio-Atalanta del 15 maggio 2019, incendiaro­no un’auto della municipale: ne derivarono una guerriglia urbana e violenti scontri con le forze dell’ordine.

Nell’inchiesta si incrociano il tifo violento e gli affari con cocaina e hascisc vendute in tutta la città

 ??  ?? Aprile 2019 Il fermo immagine, tratto da un video su Twitter, mostra alcuni ultrà della Lazio che dopo aver esposto uno striscione con su scritto «Onore a Benito Mussolini» fanno saluti romani, a poca distanza da piazzale Loreto a Milano
Aprile 2019 Il fermo immagine, tratto da un video su Twitter, mostra alcuni ultrà della Lazio che dopo aver esposto uno striscione con su scritto «Onore a Benito Mussolini» fanno saluti romani, a poca distanza da piazzale Loreto a Milano
 ??  ?? Fabrizio Piscitelli, «Diabolik», ucciso ad agosto nel 2019
Fabrizio Piscitelli, «Diabolik», ucciso ad agosto nel 2019

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