Vaia: nessuna reazione avversa al vaccino allo studio dello Spallanzani
Buone notizie sul vaccino in sperimentazione allo Spallanzani: «Non mi risultano reazioni avverse» conferma il direttore dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive, il professor Francesco Vaia.
I test sull’uomo di GradCov2, questo il nome del farmaco made in Italy contro il Sars-CoV-2, sono iniziati il 24 agosto scorso. «Siamo nella fase 1, quella della sicurezza e della immunogenicità» spiega il professore durante una visita all’Università Niccolò Cusano. «Abbiamo inoculato le dosi ai primi soggetti volontari e attendiamo fine ottobre per tirare le prime somme. Se come ci auguriamo saranno confortanti allora inizierà la fase due e la fase tre» per poi arrivare al vaccino tanto atteso.
«Ma non bisogna correre» invita alla prudenza il direttore dello Spallanzani. «Serve andare con calma, sapendo di star facendo un buon lavoro» e specifica come i ricercatori in campo stiano lavorando «con grande passione e una buona dose di ottimismo».
Nel frattempo però cresce il numero dei positivi al Covid19 con il Lazio che detiene il numero più alto di ricoveri ospedalieri. Sono 492 le persone degenti non in terapia intensiva nella nostra regione, 190 in più rispetto alla Campania, quasi il doppio della Lombardia.
«C’è una spiegazione per questo» assicura il professor Vaia. «Più che di ricoveri parlerei di un aumento della capacità di accoglienza». Secondo il direttore dello Spallanzani: «Le nostre strutture ospedaliere non hanno lasciato nessuno indietro, con effetti anche benefici sulla salute dei pazienti. Spesso è capitato che un paziente asintomatico sia diventato anche gravemente sintomatico nei giorni successivi».
Il ricovero tempestivo ha quindi scongiurato una compromissione del quadro clinico. Non solo, ricorda Vaia: «E’ anche uno dei motivi per i quali la letalità nella nostra regione è stata molto bassa».