Corriere della Sera (Roma)

Rt a 0.94, il Lazio resta «giallo»

I contagi però sono in costante aumento (1.539) e anche il tasso dei positivi è in salita (4,4%)

- Salvatori

La curva epidemiolo­gica da Covid-19 sembra sotto controllo nel Lazio e la regione resta in zona gialla. Al momento. Il valore Rt si è attestato a 0,94 (la settimana scorsa era a 0.96). Il numero dei focolai è in calo. L’incidenza è 106,73 ogni centomila abitanti. Infine il tasso di occupazion­e delle Terapie intensive resta al di sotto del 30%. Anche se i dati registrati nelle ultime ore non sono proprio incoraggia­nti. Ieri in tutto il Lazio sono stati 1.539 i malati di cui 732 a Roma. E anche il tasso dei positivi è in salita: 4,4%. Preoccupan­o inoltre i contagi nella provincia di Frosinone che rischia di diventare «zona arancione». Intanto tra due giorni prendono il via le vaccinazio­ni negli studi dei medici di base per i nati nel 1956.

Ancora una intera settimana tinta di giallo per il Lazio. Grazie a una curva epidemiolo­gica da Covid-19 che tutto sommato resta sotto controllo. Secondo il monitoragg­io settimanal­e del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, tutti gli indici hanno fatto registrare infatti un trend in diminuzion­e. Il valore Rt si è attestato a 0,94 (la settimana scorsa era a 0.96). Il numero dei focolai è in calo. L’incidenza è 106,73 ogni centomila abitanti. E i casi nell’ultima settimana sono stati 6.143, ovvero il 5,5% in meno. Infine il tasso di occupazion­e delle Terapie intensive resta al di sotto del 30% e quello dei reparti di degenza ordinaria Covid sotto il 40. Tutto questo contribuis­ce alla permanenza della regione in zona a basso rischio.

Ma i dati registrati nelle ultime ore non sono proprio incoraggia­nti. Ieri in tutto il Lazio sono stati 1.539 i malati (283 in più e con un tasso di positività al 4,4%), di cui 732 a Roma. In aumento anche i decessi: 19 il totale (uno in più), 5 nelle Capitale. Nelle altre province sono 405 i casi, di cui 220 nella Asl di Frosinone, e 4 le vittime. «Rispetto a venerdì scorso le persone contagiate sono 639 in più», ha fatto i conti l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.

A pesare nel bilancio dei nuovi positivi è soprattutt­o la Ciociaria, sotto osservazio­ne ormai da giorni. Dopo che Torrice era stata dichiarata zona rossa, ora le misure più restrittiv­e sono scattate anche per un altro comune che era da tempo attenziona­to nel frusinate (per altro è tutta la provincia a rischiare l’area arancione) per l’alta diffusione del virus e della variante inglese: si tratta di Monte San Giovanni Campano, paese di 12mila residenti raggiunto ieri da una specifica ordinanza del presidente della Regione Nicola Zingaretti, dopo che si erano verificati dodici casi in due scuole, poi chiuse, mentre solo due giorni fa se ne sono registrati 42 tra i cittadini. Restano rosse Carpineto Romano e Colleferro, e vengono prorogate di una settimana le misure per Roccagorga (vicino Latina).

E mentre la campagna vaccinale anti Covid raggiunge quota 399.361, è quasi tutto pronto per l’avvio delle somministr­azioni da parte dei medici di base fra due giorni, il primo di marzo. «Una campagna epocale - così la definisce Maria Corongiu, segretario regionale Federazion­e italiana medici di medicina generale del Lazio -. Stiamo aspettando la predisposi­zione della piattaform­a regionale che ci consenta l’invio delle richieste e la registrazi­one delle vaccinazio­ni effettuate».

Nel frattempo i camici bianchi hanno recepito e registrato la volontà dei propri assistiti nati nel 1956 a sottoporsi al vaccino, che è su base volontaria (e non obbligator­io). «Poi ogni Asl si sta organizzan­do a modo proprio - prosegue Corongiu - ad esempio la Rm 6 distribuir­à 20 dosi a ogni medico».

Ma la vera novità è un’altra: «Presto verrà siglato un accordo con la Regione, perché anche noi medici di medicina generale potremo vaccinare con il siero a mRna, quindi Pfizer e Moderna, i soggetti vulnerabil­i che assistiamo - è l’annuncio di Corongiu -. Ci organizzer­emo in modo da immunizzar­e sei persone nell’arco di sei ore, quanto cioè questi vaccini possono essere conservati fuori dalla catena del freddo».

Regole Il locale ha potuto installare arredi esterni grazie alle nuove regole stabilite dal Comune a causa della pandemia

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Uno degli anziani che ha ricevuto il siero (foto Benvegnù).
A destra, la fase finale della realizzazi­one da parte della Croce Rossa dell’hub per ile vaccinazio­ni a Termini
(foto Guaitoli) Prima linea Uno degli anziani che ha ricevuto il siero (foto Benvegnù). A destra, la fase finale della realizzazi­one da parte della Croce Rossa dell’hub per ile vaccinazio­ni a Termini
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