In 19 mesi 101 gare Milinkovic-Savic con il fiato corto
Il serbo più stacanovista di Anderson
Percezione e narrazione. Spesso il giudizio sui calciatori dipende anche da questo. Da mesi si parla (giustamente e comprensibilmente) della straordinaria continuità di Felipe Anderson che, da quando c’è Maurizio Sarri, non ha saltato una partita che sia una. Su 87 gare il brasiliano ha totalizzato 87 presenze. Eppure in casa Lazio c’è chi ha giocato perfino di più, come Milinkovic-Savic per esempio. Il centrocampista serbo da mesi viene criticato per il calo evidente di rendimento. In questa stagione ha segnato appena 6 gol fra campionato e coppe, ai quali vanno aggiunti 8 assist. Pochi per i suoi standard, anche perché, nelle ultime 24 presenze, ha collezionato appena 2 reti e un solo passaggio decisivo.
Eppure raramente si tiene conto dei vari impegni che il Sergente ha affrontato: se dovesse giocare oggi, con la nazionale, nel derby fra la Serbia e il Montenegro (qualificazione agli Europei), arriverebbe a quota 102 partite dal 21 agosto 2021 (la prima presenza della scorsa stagione) a oggi. Negli ultimi 583 giorni, di fatto, Milinkovic ha giocato in media una volta ogni 5,7. E questo senza considerare le sfide che ha saltato (solo 6, per squalifica, infortunio o influenza) e perché sia la Lazio (nelle varie coppe) sia la Serbia (dalla Coppa del Mondo) sono state eliminate in fretta. Altrimenti avrebbe giocato anche di più. Non un caso che il c.t. serbo Stojkovic, venerdì scorso, nella gara contro la Lituania, lo abbia inizialmente tenuto fuori, inserendolo solo a 24 minuti dal termine. Si è reso conto che non è fresco, che non è in ottime condizioni, e ha deciso di farlo rifiatare.
Eppure con lui Milinkovic (compreso ai Mondiali) ha quasi sempre trovato spazio dall’inizio. Probabilmente il Sergente avrebbe avuto bisogno di tirare il fiato anche con la Lazio. Sarri però ha dimostrato di credere poco nelle seconde linee a sua disposizione (prima della gara contro il Cluj in Conference League disse proprio che “«se mi aspettassi qualcosa dai calciatori che hanno giocato meno, li avrei utilizzati di più»). Se l’allenatore ritiene che fra titolari e riserve ci sia grande dislivello, è comprensibile che arrivi a spremere i primi. Il minutaggio di Lazzari e Hysaj, per esempio, è quasi sovrapponibile (1981 minuti l’italiano, 1942 l’albanese), così come quello di Luis Alberto e Vecino (2140 minuti contro 1854). C’è invece enorme differenza fra Zaccagni (2636) e Cancellieri (591), Cataldi (2266) e Marcos Antonio (483), o lo stesso Milinkovic (2788) e Basic (810) appunto.
Servirebbe un’alternativa a centrocampo che possa far rifiatare il Sergente. Oppure arriva alla gara numero 102 in 583 giorni col fiato corto, raccogliendo critiche. Forse però anche perché la percezione di quanto gravino i suoi impegni è sbagliata.
In grande affanno
In pratica Milinkovic, dal 21 agosto 2021, ha giocato una partita ogni 5,7 giorni