Teatro di Roma, il dg arriverà tra due mesi (dopo il nuovo Statuto)
La prossima settimana il collegio dei revisori dei conti dovrebbe licenziare in via definitiva il bilancio del Teatro di Roma (finora è stato approvato soltanto quello provvisorio). A quel punto il presidente della Fondazione, Francesco Siciliano, potrà inviarlo ai soci (Comune e Regione) e convocarli: nella stessa riunione si potrà inserire all’ordine del giorno la modifica dello Statuto, che dovrà ottenere il via libera dell’assemblea dei soci per introdurre una nuova figura con un profilo manageriale da affiancare al dg, Luca De Fusco. Il Comune, dopo le aspre polemiche con Regione e ministero della Cultura sulla seduta «carbonara» che ha portato alla nomina di De Fusco, è determinato a fare presto. La riforma dello statuto, però, non avverrà prima di un mese e mezzo, dal momento che serve un doppio passaggio, in giunta e in assemblea capitolina (per la Regione è invece sufficiente il voto di giunta). Soltanto quando il nuovo schema sarà definito, anche per quanto concerne le deleghe e le competenze di ciascuno, si procederà a individuare il professionista più adatto a ricoprire il ruolo: un manager che, oltre alle capacità gestionali e di governance, dovrà anche essere in grado di raccordarsi con il dg e contribuire a ricostruire un clima sereno dopo le tensioni delle scorse settimane: «Ci vuole un’energia di rilancio e collaborazione dal punto di vista artistico, organizzativo e del reperimento delle risorse - ribadisce Siciliano - . Il Teatro di Roma ha davanti a sé grandi opportunità come il Giubileo e la riapertura del Valle: sono fiducioso che sapremo coglierle e lavorare con unità di intenti per il bene della Fondazione».