IL POLICLINICO E I SUOI PROBLEMI PIAZZA VERDI TERRA DI NESSUNO
Caro Conti, il 6 febbraio ho accompagnato mio marito, 85enne, al Policlinico Umberto I, per una visita specialistica sovvenzionata. Sono rimasta sconvolta e disgustata dalla sporcizia all’esterno (mozziconi di sigarette alle finestre, immondizia ovunque, tracce di urina sul passaggio obbligatorio per una scaletta). Il rispetto per la privacy lascia a desiderare. Mio marito ha sostenuto una visita delicata: steso sul lettino in tenuta adamitica ha atteso il responso nel via vai di medici e infermiere presi dalle loro conversazioni. Forse se avessimo pagato la prestazione avremmo ricevuto più rispetto?
Riceviamo molte lettere di elogio per la sanità pubblica romana. La sua descrive invece una situazione inaccettabile. Una testimonianza che non è solo come un atto di accusa, ma è anche un contributo civile per ripristinare subito l’igiene e il rispetto per i pazienti.
Caro Conti un anno fa la scrittrice Elisabetta Rasy chiedeva sulla sua rubrica cosa ne sarebbe stato di piazza Verdi dopo i lavori di restauro e cambio di destinazione d’uso dello storico palazzo liberty del 1912 dell’ex Poligrafico.
Si chiedeva anche cosa avrebbe portato lo spazio privato una volta ultimato a quello pubblico. Risposta: la piazza è abbandonata a sé stessa, terra di conquista di chi parcheggia ovunque, anche sulle strisce pedonali. Le vie limitrofe, in particolare via Boccherini, dove è stata squarciata parte del palazzo storico per aprirvi l’elegante entrata degli uffici e di rappresentanza di Enel, sono invase da motorini sui marciapiedi. Vigili, zero assoluto. Su via Cimarosa, due squallide rampe. hanno preso il posto di un giardino con alberi storici, senza contare rumori e smog. Si aspettano con entusiasmo gli uffici della Cassa Depositi e Prestiti. Caro Conti e cara Elisabetta Rasy: si salvi chi può!
I residenti si erano mobilitati a più riprese, durante gli estenuanti lavori in piazza Verdi, prevedendo ampiamente le conseguenze che lei descrive. Come questo spazio può testimoniare, hanno ricevuto sempre risposte elusive e anche irritate. Basta passare per la piazza per vederne lo stravolgimento e per toccare con mano la mancanza di qualsiasi regia da parte dell’amministrazione (Municipio e Campidoglio). Un pezzo di Roma che ha cambiato identità. E sopratutto vivibilità.