Ersan Mondtag, il debutto al teatro dell’Opera: parterre istituzionale e tanti habitué del Costanzi
Una regia che crea connessioni e fa emergere il sistema culturale internazionale della Capitale. Il regista Ersan Mondtag ha debuttato l’altra sera al Teatro dell’Opera con il dittico «GianniSchicchi/L’heure espagnole» (direzione musicale di Michele Mariotti, fino al 16 febbraio): è residente di breve periodo (fino alla fine di febbraio) dell’Accademia Tedesca Roma, e ad applaudirlo ecco infatti la direttrice di Villa Massimo Julia Draganovic che si dirige verso la platea con l’artista Yael Bartana (anche lei borsista con atelier nel parco della storica istituzione), che firmerà con Mondtag il Padiglione
Tedesco alla prossima Biennale d’arte di Venezia (ad aprile l’opening, un «must»). Nel foyer si intrecciano più istituzioni, dalla Fondazione Romaeuropa con il direttore artistico Fabrizio Grifasi, e Monique Veaute, alla guida artistica del Festival dei Due Mondi di Spoleto, al nuovo dg del Teatro di Roma Luca De Fusco: accompagnato dalla moglie Francesca, si ferma a conversare con lo storico dell’arte Claudio Strinati e la moglie Annarosa Mattei. Ci sono Annamaria Malato, presidente «Più libri più liberi», al Costanzi con Anastasia Paglia, Federica Tittarelli Cerasi con Gloria Ripa di Meana, e Marisela Federici
che torna ad illuminare il suo palco con il figlio Eduardo Tamraz. Teatrale e sul filo di lana (la campanella di inizio spettacolo ha già suonato) l’ingresso di Roberto D’Agostino con Anna Federici. Chi altro? Maddalena Letta, Paola Tittarelli, Daniela Porro, Corrado Augias, Michele Valensise e Elena Di Giovanni, Adriana Sartogo, Ines Musumeci Greco, Lella Bertinotti, Maite Bulgari, Raffaella Chiariello, l’assessore regionale Renata Baldassarre, e molti altri sotto lo sguardo del sovrintendente Francesco Giambrone.