American Academy, una serata eco-sostenibile (e gourmet) al Gianicolo per il rito del pairing
Prima l’approfondimento poi la degustazione. In cima al Gianicolo, dove «regna» il Rome Sustainable Food Project di Alice Waters (in tavola solo cibo stagionale e delizioso per nutrire studio e convivialità), non hanno dubbi: in piena crisi climatica, produttori, consumatori, «thinkers» con le loro scelte hanno un ruolo importante per il futuro. E così, l’American Academy in Rome ha dedicato un intero pomeriggio alle scienze umanistiche ambientali, seguito da una serata di celebrazione del rito del pairing: l’abbinamento perfetto e sostenibile fra cibo e vino. In via Angelo Masina si confrontano la chef di Glass Hosteria, Cristina Bowerman, con i tre responsabili del progetto food per le cucine dell’Academy, Fausto Ferraresi, Sara Levi e Giorgia Lauri, poi gli enologhi e produttori Marco Cirese e Alice Gargiullo, Giuseppe Mottura e Guillaume Gelly. Nel cortile con loggiato, lunghe file di bicchieri e tavoli allestiti attorno alla fontana attendono gli ospiti del dinner che si mescolano alla comunità dell’Aar, infatti nel parterre ci sono il presidente Peter N. Miller, la storica dell’arte e curatrice Ilaria Puri Purini (Andrew Heiskell Arts Director), e il direttore Aliza S. Wong, entusiasta del seminario e anche di Roma: «Una città spettacolare» che merita l’attenzione di un’istituzione come l’American Academy. Ecco Arturo Franzino, cuoco ventiseienne residente dell’Accademia di Francia in Italia: nato a Digione, ritiene la cucina una straordinaria «colla sociale». E poi il presidente di Palaexpo Marco Delogu con la moglie Lorenza, Ludovico Pratesi che annuncia prossime trasferte oltre confine per Spazio Taverna, la curatrice Patricia Pascual Perez-Zamora, e tra i residenti l’artista visuale Fatma Bucak.