IL TUNNEL-THRILLER PER I PEDONI IL PRIVILEGIO DI VIA BAIAMONTI
Caro Conti, rappresento un gruppo numerosissimo di persone che abitano in prossimità di via Gregorio VII e del tunnel la cui uscita si trova a molti metri di distanza dal ponte sotto i binari ferroviari. È un punto pericolosissimo: sono avvenuti molti investimenti, alcuni mortali. Noi non attraversiamo sulle strisce pedonali, diventate su fatto impraticabili, andiamo più avanti al semaforo, ma soprattutto ci viene letteralmente da piangere pensando a chi sfortunatamente ha perso la vita perché investito da coloro che hanno scambiato il tunnel per un’ autostrada. Cosa si può chiedere e a chi, visto che solo le multe non risolvono il problema?
Lucia Bove
La sua è una delle tante lettere che abbiamo pubblicato su quel passaggio pericolosissimo. Una recente testimonianza era di un cittadino letteralmente scampato a sicura morte su quelle strisce, dopo essere stato sfiorato da auto lanciate a tutta velocità. Ciò che colpisce negativamente è l’assoluto silenzio del Municipio e del Campidoglio. Gli uffici dell’assessorato alla Viabilità ammetteranno che è inutile lanciare una campagna comunque molto meritoria sul rispetto delle strisce pedonali se poi, nonostante accorati appelli di gruppi di cittadini, non si interviene lì dove si rischia letteralmente la vita. Il suo numero e i suoi recapiti sono a disposizione di chi, da parte di una delle amministrazioni interessate, volesse contattarla.
Caro Conti, via Baiamonti è uno scandalo e una vergogna. La Corte dei Conti ha trasformato una strada pubblica in privata tagliando in due il quartiere Delle Vittorie. Lo scopo è permettere al personale impiegatizio un facile attraversamento. Se gli impiegati non sono capaci di attraversare una strada poco trafficata, dovrebbero fare domanda per l’accompagno. Ora per arrivare in viale Mazzini bisogna fare una lunga strada circolatoria sia per i privati che per mezzi di soccorso.
Maurizio Sigismondi
Da semplice cittadino noto che via Baiamonti è un caso unico. Una simile prerogativa è prevista, per ovvi motivi di sicurezza legati alla complessità urbanistica del centro, solo per Camera e Senato. Né il Quirinale o la Corte Costituzionale o il Csm hanno mai chiesto chiusure di vie vicine .
pconti@corriere.it