Dalla Fondazione Del Roscio a «Casadante», la lunga notte dell’arte tra mostre e cene d’autore
Ci sono mostre che fanno dei giri immensi e poi approdano a Roma. Come la personale di Alessandro Di Pietro («Ghostwriting Paul Thek: Time Capsules and Reliquaries»), realizzata grazie al sostegno dell’Italian Council e già presentata al Watermill Center (New York), al Centre d’Art Neuchâtel in Svizzera, al Palazzo Monti di Brescia, e l’altra sera in via Crispi negli spazi voluti da Nicola Del Roscio, presidente della omonima Fondazione e della Cy Twombly Foundation New York, dove i curatori Peter Benson Miller e Cornelia Mattiacci (figlia dell’artista Eliseo Mattiacci e curatrice presso la Fondazione Prada di Milano) hanno accompagnato i tanti visitatori nel percorso espositivo. Nuove sculture, un dipinto e un’opera video che Di Pietro ha ideato durante la residenza all’American Academy in Rome, immaginando di lavorare come «ghostwriter» dell’artista Paul Thek (1933-1988). Il parterre si popola subito di artisti come Gianni Politi e Alessandro Piangiamore, di galleristi e curatori: Carlo Pratis e Silvia Di Paolo, Roberto Scalmana, Alessandro Bava (Galleria Zazà di Milano), Andrea Baccin e Ilaria Marotta. Chiusi i battenti del vernissage, un gruppo di circa 40 ospiti si è trasferito all’Esquilino per prolungare l’evento con un dinner da Casadante, nella sala centrale con il lucernaio, i divani chesterfield e le opere di Guendalina Salini, chez Alino Campanozzi, patron di locali riuscitissimi amati dal mondo dell’arte e del cinema. Qui si sono ritrovati Bartolomeo Pietromarchi, il direttore artistico del Macro Luca Lo Pinto, le curatrici Ilaria Gianni, Maria Alicata, Eleonora Di Erasmo, il gallerista di Palazzo Santacroce Lorcan O’Neill, il collezionista e curatore Edoardo Monti che ha trasformato un palazzo del XIII secolo di Brescia in residenza per artisti.