Rosa corta, cambi flop, ma tanta Lazio: si può guardare al di là dei risultati
La Lazio non perdeva entrambe le partite col Bologna dal 1996-97. Ma come le ha perse, quasi trent’anni dopo? All’andata con 11 tiri a 6, giocando il primo tempo nella metà campo avversaria, colpendo una traversa con Castellanos (l’arbitro inventò un fallo ma il Var l’avrebbe smentito), distraendosi dopo 25” della ripresa sul gol di Ferguson, registrando l’unica altra «telefonata» a Provedel all’85’. Al ritorno con 7 tiri nello specchio a 3, un primo tempo dominato che poteva finire 3-0, un gol regalato da Provedel e Luis Alberto, più una prodezza - quella sì - di Zirkzee. Gli highlights di Dazn per l’12 di domenica sono la dimostrazione: 7 azioni biancocelesti (un gol buono, uno annullato, un palo, una respinta sulla linea, due parate di piede di Skorupski - più il miracolo sul legno di Isaksen - e un’uscita, tempestiva e pericolosissima, su Castellanos solo davanti a lui) e «solo» 2 bolognesi per i gol. Con 4 punti fra andata e ritorno, che avrebbe meritato, la Lazio sarebbe 5ª (insieme alla Roma) a +1 sui rossoblù e non a -8. Potrebbero sembrare discorsi da bar, ma nel primo tempo di domenica si è vista una delle migliori Lazio della stagione. Non come quella dei primi 45’ col Bayern che potevano finire 0-2 o 0-3, tanto per provare a vedere al di là dei risultati. Detto questo: la rosa corta è un problema; con qualche infortunio e meno cambi disponibili Sarri rischia di peggiorare la squadra nella ripresa, com’è successo col Bologna (Pedro e Kamada nulli): l’involuzione di Casale è preoccupante (un pari e 5 ko nelle ultime 6 disputate da lui: tiene in gioco El Azzouzi sull’1-1, guarda sfilare verso Zirkzee la palla dell’1-2); e la costruzione dal basso, beh, potrebbe non avviare il 99% delle azioni. Ma in vista di altre partite di fuoco (Torino-Fiorentina-Milan) troppo pessimismo sarebbe fuor di luogo. E il Bayern ha perso (pure) col Bochum che era 14°…