Corriere della Sera (Roma)

IL PIRATA E LO SCONTRO EVITATO SEMAFORI E PEDONI IN PERICOLO

- pconti@corriere.it

Caro Conti cronaca di qualche giorno fa Percorro via Gustavo Bianchi ( Testaccio) e mi fermo all’incrocio con lungotever­e Testaccio . Intendo girare a sinistra. Ho l’obbligo di dare la precedenza. La linea è tratteggia­ta, Quindi potrei. Attendo, c’è un po‘ di fila. Poi un cortese automobili­sta si ferma e mi fa segno di passare. Procedo con cautela e forse in modo non troppo veloce. Meno male. Suonando il clacson un guidatore di un grosso Suv nero spazientit­o dalla fila sorpassa tutti contromano e mi taglia la strada. Grande paura. Riesco a frenare di colpo e lo evito. Ancora mi torna in mente la paura di quale disastro sarebbe stato un frontale. Ebbene, cosi si guida a Roma. Poi ci si lamenta che i pedoni muoiono per strada. Spero solo che questo signore ci ripensi e si astenga in futuro da simili prodezze.

Maurizio Paci

Vorrei tanto condivider­e il suo ottimismo. Ma chi si comporta così al volante di un mezzo particolar­mente veloce, potente e possente raramente cambia abito mentale. Qui a Roma (chissà quante volte lo avremo scritto) chi si ferma per rispettare la dovuta precedenza o per far attraversa­re chi si trova sulle strisce viene visto come un ostacolo, un noioso rallentato­re del flusso del traffico. Chi sorpassa le file ferme è di fatto un potenziale omicida stradale. Bisogna dirlo e ripeterlo.

Caro Conti, nella sua rubrica di lunedì 19 il direttore Luciano Fontana parla di semafori e questo mi ha spinto a scriverle. A Roma i semafori sono a due tempi: verde per le macchine, rosso per i pedoni e viceversa. Ciò può apparire giusto teoricamen­te e lo sarebbe se alle automobili fosse consentito di proseguire soltanto lungo gli assi stradali che si incrociano. Così in realtà non è. Quasi sempre quando è verde per le automobili alcune svoltano a destra contempora­neamente al verde pedonale creando pericolo per i pedoni e ingorghi. Nulla vieta un semaforo a tre tempi di cui uno esclusivo per l’attraversa­mento dei pedoni a macchine ferme ovunque: solo un problema di software dei semafori. Se così fosse, una volta tanto l’ovvio potrebbe trionfare. Filippo Bugarini

Non sono un ingegnere del traffico, non posso né so giudicare. Ma sottopongo la proposta all’assessorat­o alla Mobilità sempre nel nome della massima tutela possibile per i pedoni.

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