Confiscata la villa con piscina dei Casamonica
Romanina, è stata l’abitazione (e il quartier generale) di uno dei boss del clan
Letti a baldacchino, arredamenti barocchi al limite del trash. Una villa enorme fra Roma e Frascati, in località Campo Romano. Con una piscina ormai in disuso. In via Flavia Demetria, nel territorio del commissariato Romanina, c’era uno dei quartier generale della famiglia Casamonica. L’abitazione di Giuseppe Casamonica, uno dei boss del clan, padre di Guerrino, detto Pelé. Ieri mattina la polizia ha confiscato l’intero complesso su ordine dei giudici della sezione misure di prevenzione del Tribunale. Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della Questura che si sono presentati insieme con i colleghi del Reparto Mobile.
Un’operazione collegata ai sequestri effettuati negli ultimi anni nei confronti degli appartenenti della famiglia. In questo caso l’indagine si chiamava «Noi proteggiamo Roma» e risale al 2020: ci furono 20 arresti su misure cautelari richieste e ottenute dalla Procura. Nel 2022, con la sentenza definitiva in Cassazione, è stato deciso di confiscare la villa nella quale abitava Pelé. Ma la struttura, del valore di alcuni milioni di euro, non fu l’unico obiettivo di quell’indagine che portò anche al sequestro di altri immobili fra San Cesareo e Montecompatri, compresa una stazione di servizio, e oggetti di valore, conti correnti bancari, quote societarie per oltre 100mila euro. Sulla confisca della villa è intervenuto il prefetto Lamberto Giannini per il quale è «un segnale chiaro e distinto del nostro impegno incrollabile nella lotta alla criminalità organizzata, ai suoi traffici illeciti e al godimento dei suoi proventi. Questa azione, svolta in sinergia tra tutti i livelli istituzionali coinvolti nell’affermazione della legalità, rappresenta una vittoria per i valori di giustizia e rettitudine che ispirano la nostra democrazia».