Risorta in meno di due mesi De Rossi il «Normal One» che ha rovesciato la Roma
Rapporti, comunicazione, gioco: Daniele ha azzerato Mourinho
Chiamatelo «Normal One». In poco meno di due mesi Daniele De Rossi è riuscito nell’impresa di ridare entusiasmo e speranza alla Roma e a una piazza che li aveva persi. Lo ha fatto attraverso la semplicità, nei comportamenti e nelle dichiarazioni, prendendo la strada opposta rispetto al suo predecessore Mourinho, che non nomina mai ma con cui il paragone è quotidiano. E se lo Special One (ieri a Riad a un evento con Totti e l’ex interista Ronaldo) non aveva una grande opinione della rosa, invidiando quella dei colleghi Inzaghi e Allegri, DDR parla di «calciatori che altre squadre se li sognano» e di come la Roma stia facendo il suo dovere «vincendo le partite che deve vincere».
E ancora: se Mou non perdeva occasione per ricordare al mondo quanto fosse vincente e richiesto altrove, De Rossi dopo la vittoria col Brighton con grande pudore ha sottolineato come non ci sia «niente di speciale in quello che faccio». Altre piccole, grandi, differenze: spesso il portoghese ha usato il bastone, indicando i giocatori come responsabili delle sconfitte più amare, De Rossi preferisce (pubblicamente) la carota e riferendosi alla squadra ha detto: «Li tratto da esseri umani e loro rispondono con prestazioni incredibili».
La lista delle differenze è lunga: per Mourinho era impossibile fare un lavoro soddisfacente dal punto di vista atletico tra una partita e l’altra, mentre De Rossi sta chiedendo sacrifici a tutti per «farli andare forte in allenamento perché nel calcio di oggi se non corri non vai da nessuna parte». «Il mister ha riportato quella serenità che ci mancava», ha detto un paio di giorni fa Gianluca Mancini, che era uno dei fedelissimi di Mou. Una serenità riscontrabile anche con un atteggiamento diverso in campo e in panchina, che ha portato ad una diminuzione delle sanzioni e a una maggiore distensione dei rapporti nei confronti della classe arbitrale.
Sulle polemiche di Mou si potrebbe scrivere un libro, il suo successore dopo il gol di Acerbi in Roma-Inter, con Thuram in fuorigioco considerato ininfluente dall’arbitro Guida ha commentato: «Ho parlato con l’arbitro e gli ho detto che tanti gol così sono stati annullati, però per me il gol è buono». Dal punto di vista della valorizzazione dei calciatori, DDR ne ha recuperati tantissimi: Pellegrini, Paredes, Ndicka, Spinazzola, Celik, El Shaarawy, Svilar (il quale, come riportato da Informer.rs, non dovrebbe accettare la chiamata della Serbia per le prossime amichevoli con Russia e Cipro, vuole giovare col Belgio) sono gli esempi più evidenti, ma tutti stanno andando oltre il loro rendimento precedente.
De Rossi rappresenta la Roma nel cuore della gente. Quella stessa gente ne chiede a gran voce il rinnovo. «Una serata così non va sporcata con pensieri diversi», ha detto giovedì sera. Il contatto con la proprietà e con il ceo Lina Souloukou è diretto, e prima o poi bisognerà affrontare l’argomento prima che qualcuno, fuori dalla Capitale, si accorga di lui e lo tenti con qualche offerta.