CASA DIGITALE BLOCCATA (E TRE) I CINQUE ANNI DI PIAZZA MINCIO
Caro Conti, la Casa Digitale del Cittadino non è ancora tornata disponibile. Ma non è una vergogna? Michele Lo Presti
Certo che lo è, mentre si favoleggia di Roma città veloce e digitale. Siamo alla terza lettera. Come già detto giorni fa, gutta cavat lapidem.
Caro Conti, in origine per piazza Mincio il Verbo fu «pedonalizzazione» e tutto tacque. Poi comparvero gli sbarramenti con i famigerati «pollai» in via Dora, via Rubicone e via Tanaro ed il secondo Verbo disse «semipedonalizzazione» senza individuare le vie di scorrimento variabili (Brenta-Aterno) e tutto tacque. Poi ci fu un massivo scavo per mettere a dimora un orgiastico pavé di sampietrini a pavimentare la piazza attorno alla Fontana delle rane, fermatosi alla soglia degli imbocchi e sbocchi delle strade emissarie ed immissarie alla piazza e poi tutto tacque . Oggi la piazza è tornata come prima, salvo il pericoloso pavé, con la sua originaria percorribilità, la sosta selvaggia di motorini, camioncini, auto in doppia fila in attesa di condomini illustri e i resti delle patetiche colonnine che limitavano i percorsi pedonali e che finivano atterrate dagli Unni di turno. Ne valeva la pena? Bloccare per mesi un quartiere e mostrare il progressivo scempio alle visite guidate? Marcello Bezzi
La pedonalizzazione venne annunciata nel marzo 2019, la virata sulla semipedonalizzazione (solo Giove Capitolino sa bene cosa sia) è dell’ottobre 2020. Ora i sampietrini, dismessi da via Pinciana. Pare sia una situazione transitoria ma con uso di sosta selvaggia. Se cinque anni vi sembran pochi ....
Caro Conti, qualcuno dal Campidoglio le ha risposto sull’errore/ orrore sulle tabelle in cui in piazza Vittorio si parla di Gaetano Kock invece che di Gaetano Koch? Ho studi di architettura alle spalle e veramente mi indigno. Alessandra Benedetti
Silenzio. Evidentemente l’errore viene giudicato trascurabile. Nel giugno 2021 con Raggi corressero l’errore di un assurdo Azelio per la targa di Carlo Azeglio Ciampi. Oggi il noto autore del palazzo della Banca d’Italia dovrà tenersi il grottesco Kock pconti@corriere.it