«Jesus Christ Superstar» incontra i martiri del presente
«Jesus Christ Superstar» quest’anno incontra martiri e drammi del nostro tempo: Ucraina, Gaza, Navalny. L’opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, firmata da Massimo Romeo Piparo, si presenta al Teatro Sistina, in scena da stasera al 7 aprile, con un cast inedito: la popstar internazionale Anggun nei panni di Maria Maddalena, Gesù in quelli di Lorenzo Licitra che riceve il testimone direttamente da Ted Neeley, mai dimenticato protagonista del film del 1973. Erode sarà Frankie Hi-nrg mc, artista precursore del rap italiano, che interpreterà il pezzo cult «King Herod’s Song» in chiave hip hop. E Feysal Bonciani, Giuda. L’orchestra, che suonerà dal vivo le musiche divenute oramai iconiche, sarà diretta da Emanuele Friello e posizionata a vista sul palco girevole.
L’opera rock andata in scena ininterrottamente in Italia a ogni stagione teatrale — escludendo il periodo della pandemia — ha raccolto finora gli applausi di oltre due milioni e mezzo di spettatori, conquistando anche il prestigioso Musical World Award quale migliore produzione internazionale. «Oggi sono 30 anni dalla prima volta che ho messo in scena Jesus Christ Superstar. Quest’anno poi ricorrono anche i 50 anni del film e sono felice di portare in scena uno spettacolo con un cast rinnovato e migliorato», spiega il regista Massimo Romeo Piparo alla presentazione del musical.
Questa edizione arriva a dieci anni dall’incontro tra Piparo e Ted Neeley, protagonista del film del 1973 diretto da Norman Jewison. Nel cast continua il regista, «abbiamo un’artista internazionale del calibro di Anggun per il ruolo di Maria Maddalena, mentre per il ruolo principale, dopo Ted Neeley ci sembrava impossibile andare avanti. Poi ho incontrato Lorenzo, che ha alle spalle una formazione di canto classico e operistico, e ho vinto la scommessa». Integrata una delle scene più iconiche del musical, ovvero la sequenza delle 39 frustate inferte al Cristo, che a ritmo di musica si susseguono con altrettante fotografie delle tragedie moderne e contemporanee: dalle immagini di Hiroshima a quelle delle guerre in Ucraina e a Gaza, passando per i volti di Gandhi e di Martin Luther King, di Falcone e Borsellino e di Navalny.