Corriere della Sera (Roma)

3 sfide coi bianconeri in 25 giorni: record Maestrelli nel ‘74 schierò le riserve

- Massimo Perrone

Tre partite contro la Juventus in 25 giorni: non era mai successo nella storia della Lazio. Il 30 marzo all’Olimpico in campionato, per l’esordio di Tudor contro la squadra con cui ha giocato per 6 anni abbondanti; il 2 aprile a Torino per l’andata delle semifinali di Coppa Italia; il 23 aprile di nuovo a Roma per il ritorno. La Juventus è la squadra più affrontata dalla Lazio nella sua storia, 191 volte (una in più del Milan). Il bilancio è in clamoroso passivo: dovuto al campionato, con 36 vittorie e 87 sconfitte, perché nelle coppe i biancocele­sti sono vicinissim­i, con 11 successi e 12 ko. La Lazio ha vinto 3 Supercoppe battendo la Juventus e l’ha eliminata, o superata in finale, per conquistar­e 6 Coppe Italia su 7; unica eccezione l’ultima, quella del 2019, quando i bianconeri persero nei quarti con l’Atalanta poi battuta da Milinkovic e Correa nell’ultimo atto. Questa è la nona stagione in cui ci saranno 4 confronti diretti fra Lazio e Juventus. L’unica in cui andò malissimo, con 4 ko, è stata la più recente, nel 2015-16, quando Pioli perse 3 volte all’Olimpico (2-0 nella Supercoppa e nell’andata di campionato, 1-0 nei quarti di Coppa Italia) e poi Inzaghi, che lo sostituì, perse 3-0 a Torino nel ritorno. In tutti gli altri 7 precedenti la Lazio ha vinto 1 o 2 volte su 4, a cominciare dal poker di sfide nella stagione magica (1973-74) del primo scudetto. Le due partite di campionato si conclusero con un 3-1 a testa, e 3 gol di Chinaglia fra Torino e Roma. Maestrelli, nell’andata di Coppa Italia, schierò quasi tutti i titolari tranne Garlaschel­li e l’infortunat­o Re Cecconi, inserendo nella ripresa Nanni e poi D’Amico. All’Olimpico finì 0-0, e prima del ritorno la classifica di quel girone di semifinale era: Cesena 5, Lazio e Palermo 4, Juventus 3. Chinaglia & c. erano in testa al campionato a +3 sui bianconeri, mancavano 8 giornate, il successivo impegno era il derby. Così, quel 27 marzo a Torino, nonostante fosse ampiamente in corsa per la finale di Coppa il Maestro mise in campo una formazione imbottita di riserve: Moriggi; Inselvini, Petrelli; Polentes, Facco, Borgo; D’Amico, Re Cecconi, Franzoni, Nanni (37’ st Tripodi), Manservisi. La Juventus dominò con un netto 3-0, in finale di Coppa andò poi il Palermo (che venne «scippato» dal Bologna), ma la Lazio vinse 2-1 il derby in rimonta, aumentò a +4 il vantaggio sui bianconeri fermati sull’1-1 dal Torino, e il 12 maggio conquistò lo scudetto con una giornata di anticipo.

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