Scontri prima della partita con l’Atalanta: cinque anni a due ultrà biancocelesti
Per aver lanciato un petardo acceso dentro un’auto dei vigili urbani durante gli scontri avvenuti prima della finale di Coppa Italia Lazio-Atalanta, giocata il 15 maggio del 2019, Ettore Abramo, detto «Pluto», e Aniello Marotta, ultrà biancocelesti ma anche fedelissimi di Fabrizio Piscitelli, ucciso solo otto giorni prima, sono stati condannati a cinque anni di reclusione dalla sesta sezione collegiale. Il Tribunale ha pronunciato anche una terza sentenza sanzionando con due anni e mezzo di carcere Pietro Bottoni, 54 anni, altro supporter della Lazio. A differenza dei primi due imputati, Bottoni, secondo l’accusa, ha solo partecipato agli scontri. A tutti i condannati è infatti contestata la resistenza e violenza o minaccia a pubblico ufficiale, mentre solo Marotta, 48 anni, e Abramo, 58, sono accusati di danneggiamento seguito a incendio. «Il mio assistito non è stato riconosciuto attraverso metodi scientifici, come il confronto antropometrico. Pertanto faremo appello», annuncia l’avvocato Giampaolo Balzarelli, legale di Abramo.
Nell’ambito dell’inchiesta «Grande raccordo criminale», Marotta e Abramo sono stati condannati a pene superiori agli otto anni di reclusione con sentenza divenuta definitiva il 22 giugno del 2023 per essersi associati alla banda di «Diabolik» per lo spaccio di droga.
Ecco la ricostruzione di
quanto successo prima dell’incontro. Quel pomeriggio, per evitare incidenti, le forze dell’ordine studiano un sistema per tenere distanti le tifoserie bergamasca e laziale. Vengono, pertanto, organizzati dei presidi a piazza ponte Milvio e in via dei Robilant. Tuttavia, secondo la Procura, un gruppo di tifosi biancocelesti forza le zone cuscinetto dove si trova la polizia. Tra gli assalitori ci sono i tre imputati. Iniziano a lanciare petardi, fumogeni e ogni altro tipo di oggetto contundente solo con lo scopo di allontanare gli agenti. Quando una macchina dei vigili passa accanto ad Abramo e Marotta, i due anziché voltare le spalle accendono un fumogeno e lo lanciano contro l’auto. Per fortuna, anche se la vettura prende fuoco, neanche uno degli agenti si fa male. Nel gruppo degli aggressori però non ci sono solo i due imputati. In realtà l’assalto viene condotto insieme a diversi supporter, tra cui Bottoni, che ha scelto il rito ordinario, al contrario di altri che hanno preferito i riti alternativi.
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Marotta e Abramo sodali di Piscitelli: sentenza definitiva per droga