Calci in pancia alla fidanzata, lei perde il bambino: arrestato
Carpineto Romano, invita a cena un’amica e poi cerca di ammazzarla
Jackie, un nome di fantasia, si trova ora in un centro antiviolenza della Capitale. È sotto choc, ancora molto provata. Teme per la sua vita e ha bisogno di aiuto. Nella notte di giovedì scorso ha rischiato di morire dopo che un suo conoscente e connazionale nigeriano, che l’aveva invitata a cena nella sua abitazione a Carpineto Romano, ha tentato un approccio sessuale e al rifiuto dell’ospite l’ha picchiata e trascinata sul balcone al secondo piano del palazzo con il chiaro intento di buttarla di sotto. Poche ore dopo a Ostia una ragazza peruviana di 23 anni ha perso il figlio che aspettava, al terzo mese di gravidanza, a causa dei calci sull’addome ricevuti dal compagno durante l’ultimo episodio di violenza fra le mura domestiche.
Storie di maltrattamenti sulle donne, sempre più frequenti nella Capitale nonostante le campagne di sensibilizzazione e la raffica di arresti e di provvedimenti cautelari da parte dei giudici, anche con l’applicazione del braccialetto elettronico con gps per far rispettare i divieti di avvicinamento alle vittime da parte di ex partner violenti e stalker.
La prima vittima, di 31 anni, è riuscita a salvarsi grazie all’intervento di un vicino di casa che ha chiamato i carabinieri della stazione di Carpineto Romano e insieme con loro ha sfondato la porta dell’appartamento riuscendo a immobilizzare l’aggressore. Quest’ultimo, Igho Ndestieg, 33 anni, è stato arrestato per tentato omicidio. I carabinieri della compagnia di Colleferro stanno indagando sulla dinamica dell’accaduto: secondo la loro ricostruzione i due si sarebbero messi d’accordo per la cena e il 33enne avrebbe anche promesso alla sua ospite di darle 100 euro per accettare l’invito. Ma la serata è andata in modo diverso rispetto a quello che la giovane si aspettava. Al momento tuttavia l’aggressore non è accusato anche di violenza sessuale, mentre la vittima, dopo essere stata accompagnata in ospedale per accertamenti, è stata trasferita nel centro antiviolenza per essere assistita anche sotto il profilo psicologico, oltre che per essere messa sotto protezione. Il 33enne è in carcere dopo che il suo fermo è stato convalidato dal giudice.
A Ostia, invece, la polizia ha arrestato un venezuelano di 29 anni, Carmelo Moises Sanchez Fernandez, accusato di maltrattamenti in famiglia e interruzione di gravidanza non consensuale per aver fatto abortire la compagna di 23
prendendola a calci sull’addome durante una lite. È quanto hanno scoperto gli agenti del commissariato Lido che il 22 febbraio scorso, sul lungomare Paolo Toscanelli, hanno soccorso la giovane che stava scappando dal fidanzato in mezzo alla strada. Fernandez, che era fuggito dopo l’aggressione e si era reso irreperibile, è stato poi colpito da ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip lo scorso 18 marzo ed è stato rintracciato martedì dagli agenti e condotto in carcere a Regina Coeli. Dalle indagini è emerso che la vittima è stata più volte picchiata dal 29enne e che in una di queste occasioni ha abortito proprio a causa delle percosse subite.
Tentato omicidio
La giovane è stata salvata da un vicino di casa che ha sfondato la porta con i carabinieri
La fuga a Ostia
La ragazza incinta è fuggita ed stata soccorsa dalla polizia sul lungomare Toscanelli