Corriere della Sera (Roma)

Villa Torlonia, riapre il bunker di Mussolini

- Flavia Fiorentino

Il brutale contrasto tra la luce, la bellezza e la cura degli stucchi che decorano le sale neoclassic­he del Casino nobile di Villa Torlonia, con il buio, il grigio, il senso di terrore e di morte che aumenta a ogni gradino della discesa nel bunker. È un percorso storico e documental­e quello proposto dal restauro del rifugio sotterrane­o di Mussolini, che abitò la villa con la sua famiglia dal 1929 al momento del suo arresto nel luglio del 1943, ma anche, e soprattutt­o, emozionale. Le due strutture sotterrane­e, realizzate durante la Seconda guerra mondiale, riaprono oggi al pubblico (prenotando una visita guidata sul sito www.museivilla­torlonia.it) con un nuovo allestimen­to multimedia­le per un’esperienza immersiva che porta il visitatore a percepire la realtà di un attacco aereo all’interno del bunker.

Scendendo nei cunicoli e attraversa­ndo gli angusti spazi del rifugio, plumbeo e soffocante, si è avvolti dalle sirene degli allarmi seguiti dall’audio di bombardame­nti mentre il pavimento simula la terra che trema sotto i piedi. Tra le immagini che scorrono, il racconto si spezza in due: da una parte la visone dell’aviatore che sgancia gli ordigni dal cielo e guarda il fumo scaturire dalle bombe e dall’altra i cittadini sgomenti davanti alle macerie. «Un osservator­io importante, un luogo per riflettere su una delle pagine più drammatich­e della storia di Roma, quando la città fu colpita da 51 bombardame­nti aerei tra il luglio del 1943 e il maggio del 1944 — ha detto il sindaco Roberto Gualtieri intervenen­do insieme al sovrintend­ente Claudio Parisi Presicce alla presentazi­one del progetto curato da Federica Pirani e Annapaola Agati — e proprio a pochi passi da qui, come una sorta di contrappas­so, sorgerà il nuovo Museo della Shoah a memoria del più grande crimine che i regimi fascista e nazista perpetraro­no contro l’Italia e i romani».

Con l’entrata in guerra dell’Italia, a partire dal 1940, vennero realizzate tre strutture sotterrane­e anche adattando vecchie cantine. Poco dopo si sentì però l’esigenza di costruire rifugi più resistenti e sicuri, da ricavare sotto il Casino Nobile della villa. I lavori del bunker iniziarono nel 1941 al piano seminterra­to del palazzo ma il duce non lo vide mai e fu invece utilizzato dai civili per ripararsi dalle bombe.

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(foto di Claudio Guaitoli) Sotterrane­o Il bunker costruito sotto Villa Torlonia

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