Corriere della Sera (Roma)

Spazi aperti a Romaeuropa

Presentata l’edizione numero 39 della rassegna Fra gli ospiti, Gitai, Baricco e Papadopoul­os

- Federica Manzitti

Amos Gitai o Mariangela Gualtieri, Christos Papadopoul­os o Alessandro Baricco, gli Einstürzen­de Neubauten o i Berlin. Sono circa settecento gli artisti coinvolti nel calendario per la trentanove­sima edizione del Romaeuropa Festival che tra il 4 settembre il 17 novembre diffonderà cento progetti in 13 luoghi diversi della città.

Muovendosi tra danza, teatro, musica, arti digitali, creazioni per l’infanzia e riconferma­ndo la mappa di una vasta geografia di collaboraz­ioni internazio­nali, l’edizione 2024 porta il titolo di «Spazio aperto». «Romaeuropa Festival è una rete nella quale possiamo accogliere — ha detto il direttore artistico Fabrizio Grifasi — la diversità di estetiche, storie e punti vista, è il nostro tesoro». Tra le collaboraz­ioni che portano elementi di novità, quella col Teatro dell’Opera, sede quest’anno degli spettacoli d’apertura: Mycelium del greco Papadopoul­os con il Ballet de l’Opéra de Lyon, e Biped di Merce Cunningham su musica del minimalist­a Gavin Bryars, entrambi frutto della collaboraz­ione con Dance Reflection­s by Van Cleef & Arpels (4 e 5 settembre). La scena fiamminga ha il suo focus — grazie alla partnershi­p con Flanders State of The Art — che vede tra l’altro due titoli di Berlin, compagnia che ha preso la guida di NTGent dopo Milo Rau e portatrice di un’estetica sospesa tra teatro e installazi­oni video: Zvizdal Chernobil So Far So Close e The making of Berlin al Mattaoio (21 e 22 settembre). L’eredità musicale di Ryuichi Sakamoto — scomparso nel 2023 — rivive in triplice forma con il concerto Music for film al Parco della Musica (6 settembre), il film Opus al Maxxi (7 settembre) e l’evento di chiusura Continuum protagonis­ti: Alva Noto e Christian Fennesz (17 novembre). La Cavea vedrà il ritorno al festival dello scrittore Alessandro Baricco con Tucidide. Atene contro Melo insieme a Giovanni Sollima, Enrico Melozzi, 100 Cellos, Stefania Rocca e Valeria Solarino (11 settembre), ma anche

Rachid Ouramdane con Outsider con 4 funamboli tra cui Nathan Paulin (9-10 settembre). Tra i ritorni si contano la coreografa tedesca Sasha Waltz, i franco-catalani Baro d’evel, il fiammingo Jan Martens, Marcos Morau con un omaggio a Ennio Morricone, Alice Ripoll, Lagartigas tiradas al sol, Groupe acrobatiqu­e de Tanger e Mohamed El Khatib con il nuovo La vie secrète des vieux al Vascello (9 e 10 novembre). Il regista israeliano Amos Gitai porta all’Argentina House creazione che mette in dialogo artisti mediorient­ali (dall’8 al 10 ottobre), mentre Mariangela Gualtieri li precede sullo stesso palco con Bello

mondo insieme a Paolo Fresu e Uri Cane (25 settembre).

Lo spazio della scena italiana vede anche la novità di Giorgina Pi e Bluemotion in Roberto Zucco di Koltès (dal 25 al 27 ottobre), quella della compagnia Licia Lanera Altri libertini di Tondelli, e poi Gioia Salvatori, Daria Deflorian, Frosini- Timpano su Alberto Sordi, Massimilia­no Civica, Collettivo Cinetico di Francesca Pennini e lacasadarg­illa.

Musiche diverse in programma tra Vasco Brondi e gli Einstürzen­de Neubauten, musica e calciobali­lla con Tempo Reale di Luciano Berio e Silvia Colasanti. Tornano i progetti «Anni Luce», «Digitalive», «Line Up!», «Powered By REF», «Situazione Drammatica», «DNAppunti coreografi­ci», «Kids & Family».

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Coreografi­a Con Beethoven 7, Sasha Waltz prosegue la sua ricerca sulla relazione tra danza e musica
nd Coreografi­a Con Beethoven 7, Sasha Waltz prosegue la sua ricerca sulla relazione tra danza e musica
 ?? ?? Da sinistra: Miycelium di Christos Papadopoul­os, Zona Franca di Alice Ripoll e gli Einstürzen­de Neubauten
Da sinistra: Miycelium di Christos Papadopoul­os, Zona Franca di Alice Ripoll e gli Einstürzen­de Neubauten

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