Cento anni di Luce: podcast, mostre, e un film collettivo
Quando fu fondato, nel 1924, l’acronimo Luce (L’Unione cinematografica educativa) esprimeva a pieno l’intento di propaganda che il regime fascista affidava all’istituto. La finalità era volta alla «diffusione della cultura popolare e della istruzione generale per mezzo delle visioni cinematografiche, messe in commercio alle minime condizioni di vendita possibile, e distribuite a scopo di beneficenza e propaganda nazionale e patriottica».
A partire poi dal dopoguerra, inizia a produrre documentari e film, firmati da autori come Marco Bellocchio, Claude Chabrol, Liliana Cavani, Mario Monicelli, Ermanno Olmi, Ettore Scola. Nel corso di un secolo l’Istituto Luce — da cui sarebbe derivata l’immensa eredità dell’Archivio Luce — ha documentato i cambiamenti vissuti dal nostro Paese e non solo.
Con un patrimonio di oltre 77 mila filmati e oltre 5 milioni di fotografie dagli inizi del Novecento a oggi, il Luce rappresenta un giacimento culturale unico nel mondo che sarà oggetto di diverse celebrazioni a Cinecittà. Come il podcast Luce e Controluce, viaggio nel cuore del Paese attraverso le bobine della storia italiana, il film collettivo (di autori come Claudia Gerini, Edoardo Leo, Francesca Mazzoleni, Susanna Nicchiarelli, Rocco Papaleo, Sydney Sibilia) Cento anni di Luce, una mostra-evento presso il Teatro 18 a Cinecittà, uno dei più grandi Smart Stage d’Europa. Torneranno poi in sala 15 film che hanno segnato la storia del cinema, nel corso di una programmazione di 30 settimane dedicata ai titoli della tradizione Luce e al suo percorso distributivo.
«L’Archivio Luce è la biografia visiva del nostro Paese, uno strumento unico per comprendere il passato e per orientarsi nel presente» dichiara Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà con delega all’Archivio Luce. «Con le celebrazioni per il centenario vogliamo contribuire alla diffusione dei suoi filmati e fotografie, sottolineando la sua vitalità come centro propulsore, anche oggi, di arte e cultura».