Stadio Flaminio, il Tar al Comune: riaprire la Conferenza dei Servizi per la riqualificazione dell’impianto
Ricorso di «Roma Nuoto». Il progetto di Lotito va avanti
Spunta un ostacolo alla riqualificazione dello stadio Flaminio, non insormontabile ma che potrebbe rallentare l’iter (la vicenda è emersa durante il programma «Gli inascoltabili» su Radio Roma Sound). Dopo che il Tar del Lazio, lo scorso 8 febbraio, ha accolto il ricorso del progetto «Roma Nuoto», presentato da un raggruppamento temporaneo di imprese, su richiesta dei giudici amministrativi il Campidoglio riaprirà la Conferenza dei servizi. Il Tar aveva infatti eccepito che, dopo aver espresso parere negativo, l’amministrazione avrebbe dovuto integrare il provvedimento con le osservazioni fornite «tempestivamente» dal proponente riattivando «il modulo conferenziale» e nel caso il diniego fosse stato confermato - emettendo una seconda delibera negativa.
Il Comune adesso dovrà riattivare la procedura, il che non impedisce di andare avanti con il progetto di ristrutturazione che il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha annunciato di voler svelare entro la fine di aprile, al più tardi all’inizio di maggio. A ribadirlo, ieri, è stato l’assessore al Turismo, Sport e Grandi eventi, Alessandro Onorato, che nel confermare la riattivazione della conferenza dei servizi ha precisato: «L’amministrazione è pronta a valutare parallelamente, con la massima attenzione ed efficienza, tutte le proposte di partenariato pubblico-privato presentate o che verranno ricevute a partire da quella di Lotito».
Il progetto del raggruppamento temporaneo di imprese (ne fanno parte Roma Nuoto, Costruzioni civili e commerciali e Rubner Holzbau) avrebbe destato perplessità per la parte che prevede l’innalzamento di cinque metri del piano di gioco per realizzare una serie di negozi ovvero una sorta di centro commerciale oltre all’impianto da 18mila posti. Se la nuova istruttoria dovesse considerare l’intervento idoneo sul piano tecnico e della fattibilità, il Campidoglio avrebbe comunque la possibilità di respingerlo per motivi di opportunità. Una volta superata l’impasse, tutto dipenderà dalla solidità della proposta di Lotito, che in più di un’occasione si è mostrato ottimista: «Presenteremo un progetto al quale non si potrà dire di no».